Category Archives: Curiosità

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La saliva.

Pensare che la saliva sia un semplice liquido che si forma nella nostra bocca sarebbe un grosso errore perché, al contrario, la saliva è una componente fondamentale per il nostro organismo in quanto assicura il corretto svolgimento di diverse funzioni fondamentali per il nostro benessere. La saliva si presenta meno fluida dell’acqua con un aspetto appiccicoso, la sua produzione è continua, maggiormente durante il giorno in quanto viene stimolata dall’assunzione di cibi e bevande mentre di notte la sua produzione diminuisce. Una ridotta produzione di saliva è dovuta anche a particolari stati d’animo come l’emozione o la paura.

In un soggetto sano, ogni giorno vengono prodotti da 1.000 a 1.500 ml di saliva che vengono ingoiati ed i cui componenti vengono assorbiti a livello intestinale. Come altre secrezioni umane, la saliva è prodotta da alcune ghiandole esocrine: le ghiandole salivari che includono le parotidi, le sublinguali e le sottomascellari. Nella saliva sono presenti diversi componenti: ormoni, peptidi, composti inorganici, composti organici e vari enzimi. È ricca anche di sostanze antibatteriche come la lattoferrina, il lisozima, le mucine, le IgA, IgM, IgG, l’alfa-amilasi e composti organici come l’albumina, l’urea, gli acidi urici, i lattati e la creatinina.

Come già premesso sono diverse le funzioni della saliva. Innanzitutto facilita la masticazione, la fonazione e la deglutizione. La saliva ammorbidisce Il cibo rendendolo un composto pastoso detto “bolo” molto più semplice da deglutire. La saliva funge da unguento per il cavo orale facilitando non solo la deglutizione, ma fungendo da schermo protettivo all’intera struttura della bocca e della laringe. La salivazione aiuta ad eliminare i residui di cibo contribuendo alla pulizia del cavo orale e contrasta l’attacco degli acidi e degli zuccheri.

I minerali presenti nella saliva consentono di riparare lo smalto dei denti attivando un naturale processo di mineralizzazione, inoltre il muco contenuto nella nostra saliva sarebbe in grado di stimolare i neutrofili a difesa contro i batteri patogeni e accelerando la guarigione delle ferite. Il vecchio detto “leccarsi le ferite” avrebbe una base scientifica come dimostrato in uno studio condotto da un’équipe di ricercatori della Lund University e pubblicato sulla rivista Blood Journal.

In alcuni casi si possono verificare delle alterazioni della saliva sia in senso quantitativo e sia qualitativo: può diventare più densa a causa di alcune malattie e può subire delle alterazioni a causa di squilibri ormonali o per il consumo di determinati farmaci.  Si ha scialorrea quando c’è un’eccessiva produzione di saliva che non si riesce a trattenere in bocca,  al contrario si chiama xerostomia la condizione caratterizzata da un flusso salivare ridotto o del tutto assente. La saliva rappresenta un importante elemento di identificazione in quanto con essa è possibile effettuare analisi sul DNA, effettuare test alcolici o indagare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, attraverso l’esame della saliva è possibile effettuare esami per specifiche indagini come il test per HIV o per l’epatite C. Recentemente l’analisi della saliva viene considerata un metodo non invasivo per monitorare lo stato di salute e per prevenire lo stato patologico in un soggetto.

Infine, secondo uno studio condotto all’Istituto nazionale di malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù della Capitale, lo University College di Londra e l’azienda italiana DiaSorin, si è dimostrato che il campione salivare è una valida alternativa al tampone naso-faringeo per la diagnosi molecolare di Covid-19. A tal proposito il Ministero della Salute ha emanato la circolare 21675-14/05/2021-DGPRE-DGPRE-P.


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Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19.

La pandemia da corona-virus è, ancor oggi, di grande attualità. Fortunatamente le recenti varianti, a fronte di un’alta contagiosità, non comportano le nefaste conseguenze come quelle dovute al contagio con il primo corona-virus. Assicurare un’attività odontoiatrica in sicurezza rimane presupposto fondamentale per la sicurezza dei nostri pazienti e dei nostri collaboratori. E’ opportuno quindi rispolverare il documento “Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19” realizzato nel maggio del 2020 dal Tavolo tecnico di odontoiatria.

Il documento, validato dal Comitato tecnico scientifico, indica gli standard minimi di sicurezza che gli studi odontoiatrici dovranno adottare per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di infezione in ambito odontoiatrico, poiché ogni paziente va considerato come potenzialmente contagioso. Non adottare questi standard minimi significherebbe non poter garantire la sicurezza dei nostri pazienti e di noi stessi operatori. La descrizione delle procedure di sicurezza sono corredate di grafici, tabelle riassuntive, questionari per il triage telefonico e quello in studio, esempi operativi di informazione e consenso.

Qui di seguito il link per visionare il testo di  “Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19”.

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2917_allegato.pdf


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Alimenti cariogeni e cariostatici.

Una corretta alimentazione influenza positivamente la salute generale. Ed è fortemente influenzata anche la salute dei denti e, a seconda dei casi, la dieta può prevenire o favorire la formazione della carie. Per salvaguardare il benessere e la bellezza dei denti, ma anche dei tessuti gengivali, l’alimentazione è davvero fondamentale. Consumare cibi freschi, ricchi di vitamine specie C e D ma anche sali minerali insieme ad una corretta igiene orale sono aspetti molto importanti per scongiurare non solo infezioni e patologie del cavo orale ma anche altri problemi di salute. Esistono infatti alcuni alimenti, detti cariogeni, non salutari per i nostri denti in quanto possono provocare erosione dello smalto e favoriscono la crescita dei  batteri responsabili della carie. Tali alimenti sono caratterizzati dall’alto contenuto in zuccheri e dal ph acido. Sono ancor più dannosi per i denti quando hanno una consistenza morbida e appiccicosa. Pertanto gli alimenti più cariogeni in assoluto sono quelli acidi e zuccherati come molte bevande gassate e quelli ricchi di zuccheri  e appiccicosi come il caramello, le marmellate, le caramelle gommose, i lecca-lecca, il torrone, ecc.. Gli alimenti zuccherini che tendono ad attaccarsi ai denti come il sono molto pericolosi perché permangono più a lungo all’interno del cavo orale esponendo i denti all’attacco degli acidi.

Oltre al tipo di alimento, è molto importante considerare anche il momento della giornata in cui lo si consuma, la frequenza e l’associazione con altri cibi. Non è il caso di abolire completamente questi alimenti ma sarebbe il caso di prendere qualche piccola precauzione: gli alimenti cariogeni andrebbero consumati solo se è possibile lavarsi i denti e si dovrebbe evitare il consumo di questi alimenti come merenda o come spuntino fuori casa, o a fine pasto nel caso non sia poi possibile lavarsi i denti. E comunque è preferibile consumare alimenti cariogeni in modo saltuario infatti, più che la quantità di zuccheri del singolo pasto è molto più importante la frequenza di consumo dello stesso. Per esempio, se consideriamo che il mangiare una caramella  crea un ambiente acido che favorisce l’aggressione dello smalto, è sicuramente meno dannoso mangiare 4 caramelle in una volta sola che 4 caramelle in 4 momenti diversi della giornata. Dopo aver consumato alimenti cariogeni è consigliabile consumare cibi che proteggono i denti, detti non cariogeni come la frutta secca a guscio (noci, mandorle, ecc..), frutta fresca non acida (mele o pere meglio se con la buccia), verdure crude, formaggi stagionati e latticini.

Per quanto riguarda gli zuccheri vanno fatte alcune considerazioni:

·         Gli zuccheri più cariogeni sono quelli semplici, come il saccarosio, il glucosio ed i derivati industriali. Tuttavia non è sufficiente limitare l’assunzione diretta di zucchero per prevenire la carie in quanto oggigiorno il saccarosio è diventato l’ingrediente fondamentale di molti alimenti. Si trova nelle bibite, nei dolciumi, nelle pastine, e persino nei cereali per la prima colazione. La limitazione del consumo è quindi difficilmente controllabile.

·         Se è vero che gli zuccheri semplici vengono rapidamente utilizzati dalla flora batterica è altrettanto vero che gli alimenti contenenti carboidrati complessi possono essere ugualmente pericolosi. Secondo recenti ricerche viene data più importanza al tempo di permanenza del cibo all’interno della bocca rispetto alla quantità di zucchero in esso contenuta.

·         In natura esistono degli zuccheri con potere cariogeno molto basso o addirittura assente. Tra i più diffusi va ricordato il fruttosio ed i polialcoli.  Questi ultimi hanno tra l’altro un potere calorico inferiore allo zucchero, non sono tossici e sono consigliati nei diabetici ed in caso di sovrappeso. Alcuni di questi dolcificanti espletano addirittura un’azione positiva come per esempio lo xilitolo che, con la sua forte attività antibatterica, è in grado di previene la carie.

Poiché la carie non è altro che un’infezione provocata da alcuni microrganismi che popolano il cavo orale e che lo sviluppo e la proliferazione di questi batteri è favorito dai residui di cibo che rimangono negli interstizi tra i denti, è importante associare ad un’alimentazione adeguata una corretta igiene orale. I batteri vivono in colonie situate sulla parete esterna dei denti, formando la cosiddetta placca batterica, e come tutti gli organismi viventi anche i batteri hanno bisogno di cibo per sopravvivere. Trovano terreno fertile nei residui alimentari che rimangono tra i denti. In particolare le sostanze nutritive preferite dai batteri sono gli zuccheri che vengono utilizzati e trasformati in acido lattico, un prodotto di rifiuto in grado di intaccare lo smalto dentale e causare la carie. Gli alimenti zuccherini hanno pertanto un ruolo determinante nella formazione della carie. Maggiore sarà la permanenza di questi cibi nel cavo orale e maggiore sarà il rischio di sviluppare tale patologia. Particolare attenzione va posta rispetto ai bambini e agli adolescenti in quanto si è maggiormente esposti al rischio di carie sia per fattori costituzionali (minore mineralizzazione dentale) che alimentari (maggior propensione al consumo di zuccheri). Si calcola che entro i 6 anni di età, quasi i due terzi dei bambini sviluppino almeno una carie. In ogni caso, senza troppi divieti per il bambino, è fondamentale imporre ed insegnare l’importanza di una corretta igiene orale. Al giorno d’oggi, se consideriamo che molto spesso nella dieta sono presenti succhi, tisane, minestre e frullati, ne consegue che gli stimoli sui denti sono inferiori rispetto al passato. Poiché la mineralizzazione dei denti è stimolata dalle sollecitazioni meccaniche della masticazione, soprattutto nel periodo della crescita, è opportuno masticare bene e a lungo, sia per rafforzare i denti, sia per migliorare la funzionalità digestiva. Per quanto riguarda il chewing-gum, va detto che potrebbe avere una certa utilità nella prevenzione della carie anche se va sottolineato che non può e non deve sostituire la pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale. Da preferire quelle contenenti sostanze protettive come il fluoro o lo xilitolo, ovviamente da evitare tutte quelle contenenti zucchero. La masticazione del chewin-gum stimola la salivazione che contiene sostanze antibatteriche e stimola il riequilibrio del pH orale alcalinizzandolo.

In conclusione la prevenzione della carie vede due aspetti fondamentali: la corretta igiene orale ed un’alimentazione corretta che privilegi i cibi non cariogeni e cario statici senza rinunciare in modo assoluto ai cibi potenzialmente cariogeni che andrebbero assunti adottando le opportune contromisure.

 

Dott. Savino Cefola e Dott.ssa Antonia Sinesi


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La luce della vita: i biofotoni.

I fotoni sono delle particelle particolari, in quanto hanno massa zero, ma si possono interpretare anche come onde, infatti creano fenomeni tipici ondulatori quali la riflessione e la rifrazione. Si dice anche che i fotoni sono i quanti di energia elettromagnetica, ovvero quantità elementari (non ulteriormente suddivisibili) che rispettano le leggi della meccanica quantistica. I fotoni del sole sono un esempio di fotoni presenti in natura, e sono caratterizzati da avere varie lunghezze d’onda, ovvero varie frequenze di radiazione.
La luce è il presupposto per uno sviluppo sano delle cellule perché ne sostiene la crescita. Senza luce e la sua energia non si potrebbe sviluppare e tanto meno esistere alcuna vita organica sulla terra. Essa è la fonte originaria di energia. Questi fotoni importanti per la vita e per il funzionamento di ogni cellula vengono assorbiti attraverso gli occhi, la pelle e l’alimentazione.

I biofotoni:
la teoria dei BIOFOTONI, nata dal biofisico tedesco Prof. Fritz Albert Popp, sulle tracce di un intuizione ardita di circa 70 anni fa del biologo russo Alexander Gurwitsch, offre la credibile interpretazione, suffragata oramai da molteplici esperimenti, del fatto che l’evento biologico primario alla base della vita e anche delle alterazioni che portano alla malattia, è un evento fisico di natura elettromagnetica.
Nel 1922 Gurwitsch fece una scoperta pionieristica mettendo due giovani radici di cipolle una vicino all’altra. Le cellule di una cipolla si divisero in modo particolarmente intenso proprio nel punto verso il quale era orientata la punta della seconda radice.
Il fenomeno non si manifestava quando i due bulbi erano separati da una lastra di vetro che assorbiva i raggi ultravioletti. Gurwitsch suppose che le cipolle emanassero una radiazione fino ad allora sconosciuta.
Solo 50 anni dopo il biofisico tedesco Albert Popp e il suo gruppo di ricercatori furono in grado di confermare con i loro esperimenti questa supposizione. Le cellule di esseri umani, di animali e di piante, emanano veramente luce, i cosiddetti BIOFOTONI, sotto forma di “Quanti Energetici”, che le mette in grado di scambiare informazioni anche a lunga distanza. Questo scambio d’informazioni venne documentato da un ulteriore esperimento, molto simile a quello di Gurwitsch.
Due bicchieri di sangue fresco di maiale vennero messi uno accanto all’altro. In un bicchiere venne instillato un agente patogeno e il sangue reagì producendo anticorpi. Sorprendentemente più tardi si poté osservare in laboratorio che anche il sangue nel secondo bicchiere aveva prodotto anticorpi, benché non vi fosse stato aggiunto alcun agente patogeno.
Ripetendo l’esperimento ponendo una lastra che non lasciava passare la luce tra i due bicchieri, non si riscontrò alcuna produzione di anticorpi nel secondo bicchiere.
Il termine “Biofotoni” indica quindi l’emissione di energia – (più precisamente “quanti energetici”) che si propaga alla velocità della luce – da parte dei sistemi viventi. Ogni cellula emette segnali specifici, con caratteristiche proprie e di quelle del tessuto di cui fa parte.
Secondo Albert Popp, queste emissioni regolano la crescita e la rigenerazione delle cellule e controllano tutti i processi biochimici. Che la luce sia veramente la base della trasmissione di segnali, è stato confermato senza alcun dubbio nel 1976 tramite foto rivelatori (detector) sensibili, i cosiddetti fotomoltiplicatori.
Il supporto più importante dell’irradiamento di Biofotoni è il DNA, l’acido desossiribonucleico, una parte costituente della cellula, in cui sono contenute le informazioni genetiche (cromosomi) di un sistema biologico. Il DNA consiste in dieci miliardi di molecole, che formano una spirale: esso contiene tutte le informazioni biologiche che fanno di un essere ciò che è. Quindi il DNA è una specie di “antenna elettromagnetica” che, funzionando da stazione ricetrasmittente, assimila informazioni, per inoltrarle nelle nostre cellule, guidando ogni processo cellulare sia che giunga dall’interno e sia che giunga dall’esterno.
L’intensità di questa luce è certo estremamente minima, paragonabile a quella di una candela posta a 20 chilometri di distanza, in compenso però essa possiede una qualità che la predispone ad essere trasmettitrice di informazioni. La sua irradiazione non è infatti caotica, bensì costituita da vibrazioni stabili come la luce del laser.
Il termine specifico della fisica per l’alto grado di ordine di questa onda di luce è “coerenza”. Secondo Popp, l’energia elettromagnetica gioca un ruolo fondamentale nella sfera biologica dei Viventi. Anche Heisenberg, (Premio Nobel per la Fisica), afferma che l’energia elettromagnetica è l’energia elementare dalla quale dipende tutta la vita dell’organismo vivente poiché capace di modificare l’energia cinetica a livello atomico e molecolare. La loro esistenza (emissione) ormai comprovata e dimostrata (specie dalle unghie delle mani e dei piedi) ci consente di comprendere l’elevato passaggio d’informazioni dentro la cellula e tra cellule e cellule, informazioni indispensabili per avviare i processi del metabolismo, quelli della crescita e della differenziazione cellulare.
I Biofotoni così rappresentano, nell’ambito della cellula e dei rapporti intracellulari, un vero e proprio linguaggio per la trasmissione in codice delle suddette informazioni. Anche i processi enzimatici, essenziali per la dinamica del buon funzionamento della cellula, sono guidati dai segnali elettromagnetici.

La vita:
il corpo umano cerca di vivere sempre in costante condizione di equilibrio, e questo equilibrio è mantenuto soprattutto dall’energia elettromagnetica prodotta dalle cellule del nostro organismo. Essa è necessaria per far funzionare bene le varie parti della cellula, le cellule di uno stesso organo e quindi i vari organi di uno stesso sistema vivente. Le cellule di uno stesso organo, per il fatto stesso che hanno identica composizione molecolare, comunicano ed interagiscono utilizzando tutte uno stesso segnale elettromagnetico che si propaga facendole “vibrare” con lo stesso tipo di frequenza che le fa entrare in risonanza tra loro.
Le conoscenze del codice genetico e della scienza chimica classica non sono sufficienti per rendere chiara la complessità dei processi metabolici. Infatti il nostro organismo è in grado di equilibrare con stupefacente precisione la varietà dell’offerta di nutrimento messagli a disposizione e scegliere o trasformare proprio quelle sostanze di cui ha bisogno per rimpiazzare le cellule morte. Come coordinano le cellule la loro attività allo scopo di mantenere l’intero organismo, considerando il variare degli influssi esterni? Come può accadere che in ogni cellula abbiano luogo ogni secondo centomila processi chimici, esattamente coordinati tra loro e attraverso i quali, tra l’altro, vengono create nel nostro corpo giornalmente centinaia di miliardi di nuove cellule. Anche se siamo ancora molto lontani dal capire quest’enorme miracolo, possiamo accettare per scontato che affinché esso avvenga, sia necessaria una rete di informazioni che funzioni con assoluta precisione. Le scoperte di Popp cambiano anche il nostro punto di vista attuale riguardo ai generi alimentari, dato che alla fin fine, noi esseri umani non saremmo né vegetariani, né carnivori e né mangiatutto, bensì esseri che assorbono luce. Secondo Popp, l’energia che noi otteniamo dall’alimentazione è proprio l’energia della luce del sole, immagazzinata dalle piante e dagli animali.

La malattia:
tutti gli organismi viventi irradiano un debole ma permanente flusso di luce, la cui intensità spazia dalla luce visibile all’ultravioletto. L’emissione di questi Biofotoni è correlata a tutte le funzioni fisiologiche.
Le cellule sane emettono oscillazioni ordinate di luce, mentre le cellule malate producono oscillazioni non ordinate. Maggiore è il disturbo, tanto più caotica è l’emissione di luce. Oscillazioni caotiche di luce non trasmettono più informazioni corrette alle cellule vicine in quel momento, così allo stesso modo anche le reazioni biochimiche non funzionano più. Perciò si possono sviluppare sintomi di malattia. La malattia appare sempre di più come un’interruzione (operata da batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti o tossiche, che nel loro complesso vengono chiamate “tossine”) delle linee di comunicazione biofotoniche all’interno dell’organismo. Bisogna notare che tali comunicazioni possiedono una grande velocità, consentendo un coordinamento praticamente istantaneo fra le varie parti dell’organismo. Le tossine, interrompendo le linee di comunicazione, impediscono lo scambio di informazioni del tutto o in parte; ciò conduce dapprima ad un’alterazione elettrica della cellula (ogni cellula del corpo possiede un potenziale di membrana attorno ai 90 mV) che si può rilevare con i metodi bioelettronici; successivamente si produce un’alterazione chimica, che si può rivelare con l’esame del sangue e delle urine; e infine compaiono i sintomi della malattia. Qualsiasi disordine, disturbo o rottura nel flusso di energia causato attraverso un trauma fisico o psichico, porta alla perdita o ad una progressiva modifica dell’informazione ai recettori delle cellule e questo è il primo stadio della malattia. Gli impulsi di comando non arrivano più corretti e con forza sufficiente alle cellule, agli organi e ai sistemi. Le difese immunitarie vengono indebolite. La battaglia interna contro i batteri, i virus e i parassiti non avviene più in modo ottimale.

Il benessere:
senza luce per le cellule non è possibile alcuna vita. Nel corpo in ogni minuto muoiono e nascono 100 milioni di cellule. La comunicazione non conosce alcuna interruzione. Ogni cellula riceve migliaia di messaggi al secondo. L’informazione si espande ad altissima velocità.
Sappiamo che queste informazioni hanno la forma della luce e nelle nostre cellule vengono ricevute ed inviate da un’ “antenna“, che è rappresentata dal DNA. La sua doppia struttura ad elica lo rende un’antenna per tutte le direzioni, ciò significa che in qualsiasi posizione l’irradiamento dei fotoni cade in modo ottimale. Per molti motivi già citati siamo sottoposti tuttavia continuamente ad attacchi elettromagnetici che non sono di natura fisiologica. Come conseguenza alcune delle nostre “antenne“ non sono più in grado di ricevere interamente le informazioni, che garantiscono nella loro totalità il lavoro armonico del meraviglioso sistema precedentemente descritto.
Se si trasmette luce a queste cellule deboli, esse vengono stimolate alla rigenerazione.
L’arricchimento e la qualità (frequenza) attraverso i fotoni sono quindi essenzialmente decisivi per far sì che una cellula e/o un insieme di cellule/organismo possa adempiere i propri compiti. Diventa così importante inviare alle cellule “messaggi di salute”, “ricordare” alle cellule il loro linguaggio, per poter riattivare il loro metabolismo e le emissioni che esse sono capaci di produrre in uno stato di salute e di equilibrio. Si possono perciò inviare all’organismo queste “informazioni guida”, sotto forma di quanti di energia luce-fotoni di modo che esso raggiunga di nuovo il suo equilibrio e in quel modo a tutte le cellule viene restituita la possibilità di soddisfare in modo ottimale i compiti a loro assegnati.
Grazie allo studio dei Biofotoni si sono potute verificare antiche tecniche di guarigione, e altre si potranno verificare, come l’agopuntura. Infatti si e visto che i punti cutanei corrispondenti ai punti di agopuntura hanno una resistività elettrica inferiore rispetto alle altre porzioni della pelle, cioè ostacolano meno il passaggio di correnti elettriche. Gli stessi punti sono stati studiati contando i Biofotoni, e si è constatato che l’emissione di Biofotoni è maggiore proprio in corrispondenza dei punti di agopuntura.
Un fotone singolo può teoricamente regolare tutto il cambio di materia di una cellula, presupposto che agisca sempre nel momento giusto al posto giusto e che la cellula abbia ancora sufficienti recettori per l’auto-cura.
La teoria dei Biofotoni apre quindi la strada alla soluzione di tanti quesiti, ai quali finora la Biochimica medica non aveva saputo dare risposta, ed apre la strada alla prospettiva di utilizzare terapie diverse da quelle utilizzate dalla medicina ufficiale (allopatica).

tratto da: Euquantica


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Il dentista al . . . . . . “cinema”.

Category : Curiosità

La figura del dentista e tutto quello che vi orbita attorno, indubbiamente suscita nell’opinione comune le sensazioni più disparate in rapporto alla contestualizzazione: fobia, ilarità, suggestione, curiosità, timore ed anche erotismo. Non a caso la figura del dentista ed il suo mondo sono presenti, in vario modo, in un gran numero di lavori televisivi e cinematografici. Di seguito un elenco corposo, ma probabilmente incompleto, di film e serie TV che vedono la presenza, più o meno pregnante, del dentista e della sua professione. Sarà gradita ogni segnalazione di eventuali omissioni.

Le prime tracce nel 1907 con Laughing Gas (gas esilarante), un cortometraggio americano muto diretto da Edwin S. Porter. E’ la vicenda di una donna di colore che va dal dentista per un mal di denti e, per effettuare la cura del caso, le viene dato del gas esilarante. Viene pervasa da un’incontenibile ilarità che l’accompagnerà anche durante tutto il percorso per tornare a casa e, con la sua coinvolgente risata, “cattura” tutti quelli che incontra per strada.

Va ricordato che “Laughing Gas” è il titolo di diversi cortometraggi del cinema americano la cui trama ruota intorno dentisti reali o improvvisati ma soprattutto alla comicità generata dall’uso del gas esilarante (protossido di azoto). Sono datati 1914, 1915 e 1920. Di questi sicuramente il più famoso è quello interpretato da Charlie Chaplin nel 1914. La scena è ambientata in uno studio dentistico e Charlot interpreta il ruolo dell’assistente del dentista. Il gas esilarante, l’anestetico dell’epoca, causa un’imprevista reazione di un paziente e, il momentaneo allontanamento del vero dentista, è l’occasione che consente a Charlot di prenderne il posto. Epilogo a suon di martellate per alcuni pazienti e molte attenzioni per una paziente giovane e carina. Molto divertente la gag in cui Charlot, con le pinze, imprigiona il naso della ragazza volgendone il volto a sé per sbaciucchiarla.

Senza titolo-2Rapacità (Greed) è un film americano del 1924. Regia di Erich von Stroheim con Zeus Pitts, Gibson Gowland, Cesare Gravina. Mac è un dentista senza titolo che s’innamora di Trina fidanzata del suo amico Marco. Questi decide di assecondare il sentimento di Mac. Ad un certo punto, Trina vince una grossa somma alla lotteria e da questo episodio nascono una serie di problemi: la donna sviluppa una vera e propria ossessione per il denaro, in Mac l’amore viene scalzato dall’odio e Marco pensa che parte della vincita gli sia dovuta. Ogni nobile sentimento svanisce e si arriva ad un brutale epilogo.

Lasciali ridere (Leave ‘Em Laughing) è un film muto del 1928 diretto da Clyde Bruckman, con Stanlio e Ollio. Successivamente negli anni ottanta il film è stato reso sonoro. Stanlio e Ollio sono in una stanza d’hotel, ma non si riesce a dormire per via del mal di denti di Stanlio. Il giorno seguente i due vanno dal dentista ed inizia una serie di comiche: Stanlio, rendendosi conto dei metodi brutali usati per estrarre i denti ai clienti, sviene fulminato dalla paura; Ollio che in qualche modo cerca di tranquillizzare il povero Stanlio; il dentista che cerca di far addormentare Stanlio con il gas esilarante ma invano; il povero Ollio che subisce per sbaglio un’estrazione. Per finire i nostri Stanlio e Ollio, in preda ad una dose eccessiva di gas esilarante, dopo essersi addormentati, si risvegliano in preda a risate irrefrenabili. Pur non reggendosi neanche in piedi salgono in macchina e ben presto creano un ingorgo passando con lo stop. Fanno danni alle macchine vicine ed infine vengono arrestati ma non giungeranno in prigione perché durante il tragitto finiscono in una pozza d’acqua enorme e sprofondano nella melma insieme al poliziotto che li ha arrestati.

 Il dentista (The dentist) è uno dei 4 cortometraggi di un film americano del 1932. WC Fields è l’attore protagonista che interpreta un dentista contrariato dalla figlia che vorrebbe sposare un uomo di modestissima estrazione sociale. Va fuori di testa quando la figlia tenta di fuggire con il suo amante. Avvengono cose strane nel suo gabinetto dentistico frequentato da pazienti con caratteristiche fisiche insolite e con i quali tenta di usare il suo trapano senza alcun antidolorifico.

The Dentist 1932-

La fragola biondaLa Fragola Bionda (Strawberry Blonde) è un lungometraggio del 1941 prodotto dalla Warner Bros. Diretto da Raoul Walsh, interpretato da James Cagney e Olivia de Havilland con Rita Hayworth. James Cagney interpreta Biff Grimes, un giovane che frequenta per corrispondenza un corso per dentista. Ad un appuntamento al Central Park, lui e il suo amico Hugo Barnstead (Jack Carson) si incontrano con l’affascinante bionda Virginia Brush (Rita Hayworth) e la sua amica Ann Lind (Olivia de Havilland). Biff pensa di essere innamorato di Virginia, ma lei preferisce Hugo con cui si sposa, mentre Biff sposerà Ann. Biff, per colpa di Hugo, va in prigione per alcuni anni ma durante la detenzione riesce a ottenere il suo diploma di odontoiatria. Il film ha un lieto fine con Biff che alla fine è contento di aver sposato Ann.

Viso pallido1

Il viso pallido (Paleface) è un film del 1948 in Technicolor. Film commedia diretto da Norman Z. McLeod interpretato da Bob Hope nel ruolo di “indolore Potter” e Jane Russell come “Calamity Jane” . Peter “indolore” Potter (Bob Hope) è un dentista di dubbia competenza che dopo alcune peripezie finisce sposato con Jane, che ha bisogno di mantenere la sua vera identità segreta di Calamity Jane. Un giorno avviene una rapina che fortunatamente viene sventata e Jane dà tutto il merito a Peter “indolore” Potter che diventa l’eroe del paesani.

“The tooth will out (dentistas especialistas)” è un cortometraggio comico del 1951 che si ispira al mal di denti con tutte le peripezie per sconfiggere il dolore provato. Anche in questa produzione compare il gas esilarante e i relativi effetti con gag molto comiche. Gli interpreti sono The Three Stooges conosciuti in Italia come “I tre marmittoni” ed anche come “Los tres chiflados”. E’ un gruppo storico americano molto famoso che, nell’arco del tempo, ha cambiato più volte i componenti. Sono diventati famosi per i loro cortometraggi appartenenti al genere conosciuto con il termine inglese “slapstick” caratterizzato da una certa violenza fisica e giochi verbali. Il trio è stato molto prolifico infatti nella loro carriera hanno messo in scena un totale di 29 lungometraggi, 2 mediometraggi e 196 cortometraggi (di cui 5 sono stati prodotti da Metro-Goldwyn-Mayer e 190 per la Columbia Pictures ), tutti realizzati tra il 1930 e 1970. The Three Stooges mantengono ancora un enorme successo in molti paesi.

Avventura Di Un Dentista 5

Avventura di un dentista (Pokhozhdenia zubnogo vraca) è un film sovietico del 1965. Regia di Elem Klimov con iInterpreti: AleksandrMjagkov, VeraVasil’eva, Alisa Frejndlinkh, P.Krymov. E’ la storia del dentista Cesnokov che scopre di avere il dono di fare estrazioni indolori, ma ciò nonostante, ha paura di esercitare la professione di dentista. Dopo peripezie, dubbi e ripensamenti sarà proprio una ragazza che ha rifiutato di curare a rassicurarlo, a infondergli fiducia in se stesso ma soprattutto a fargli comprendere i suoi doveri di medico.

I complessiI complessi è un film italiano a episodi del 1965 diretto da Luigi Filippo D’Amico, Dino Risi e Franco Rossi. Dei tre episodi, il più noto è quello diretto da Luigi Filippo D’Amico, “Guglielmo il dentone”, in cui Alberto Sordi interpreta un giovane e brillante giornalista dalla dentatura prominente che aspira a diventare lettore del Telegiornale della sera della Rai. In questa storia appaiono numerosi personaggi del mondo della televisione di allora che interpretano se stessi: il regista Nanni Loy, Edy Campagnoli, Lelio Luttazzi, Alessandro Cutolo, Armando Trovajoli, Vincenzo Talarico, Leo J. Wollemborg, Gaia Germani e le gemelle Kessler.

“Dal dentista” è uno spot pubblicitario della serie “Fidati di me” datato 1967 per pubblicizzare la crema Belpaese della Galbani. Prodotto dalla Recta Film ed interpretato da Jonny Dorelli.

gun in occidente

Il Shakiest Gun in Occidente (The Shakiest Gun in the West) è un film commedia del 1968 interpretato da Don Knotts e diretto da Alan Rafkine. Il film è un remake di “Il viso pallido”, un film 1948 interpretato da Bob Hope e Jane Russell . Il protagonista Jesse W. Haywood (Don Knotts), diplomatosi dentista, decide di andare ad ovest per diventare un dentista di frontiera ma la diligenza su cui viaggia viene assalita dai banditi e viene derubato. Penelope “Bad Penny”, una dei due banditi, viene catturata ma non finirà in prigione perché aiuterà Jesse a recuperare quello che gli era stato rapinato.

Fiore di Cactus è un film commedia americano 1969 riadattamento del lavoro teatrale Fleur de cactus. Il titolo delfiore di cactus1 film ci riportaad un simpaticissimo dialogo in cui si dice « Lei è spinosa come quel suo maledetto cactus! ». E’ la storia del dentista Julian (Walter Matthau) che ha una relazione con una giovane e intraprendente ragazza, Toni Simmons (Goldie Hawn), che lo crede sposato e con tre figli. Successivamente lei tenterà il suicidio e verrà salvata dal vicino di casa, Igor (Rick Lenz), uno spiantato scrittore invaghito di lei. Julian, pentito del suo comportamento, le dice di volerla sposare ma che deve prima divorziare dalla moglie. Toni gli chiede di fargliela conoscere per cui Julian deve trovare una persona che possa impersonare la moglie inesistente e lo chiede a Stefania (Ingrid Bergman), la sua gelida e poco attraente infermiera, segretamente innamorata di lui. Ma l’incontro tra Toni e Stefania complica di non poco le cose: prima Julian si inventa che la moglie ha un amante e Stefania ne approfitta per farlo ingelosire; Toni regala a Stefania una stola che Julian ha regalato a lei con tanto di bigliettino, e alla fine, a furia di tenerli vicini, Julian si innamora di Stefania. Perduto l’interesse reciproco, Toni si consola con Igor.

Il maratoneta (Marathon Man) è un film del 1976, diretto da John Schlesinger e interpretato da Dustin Hoffman e Laurence Olivier, tratto dal romanzo di William Goldman. Protagonisti del film sono Babe (Dustin Hoffman), un timido ed introverso studente che prepara la tesi per la laurea in Storia e che si allena al Central Park, e Christian Szell (Laurence Olivier) un dentista ma soprattutto un criminale di guerra nazista che vive in incognito in Uruguay. Il film si incentra su un traffico illecito di diamanti che vede coinvolto il fratello di Babe. Il dr. Szell, ipotizzando che Babe possa aver avuto informazioni sui diamanti dal fratello prima che morisse, lo tortura armeggiando sul nervo scoperto di un dente per strappargli le informazioni che gli servono per ritrovare i diamanti. Alla fine i diamanti andranno perduti e Szell morirà.

8010312077081La Pantera Rosa sfida l’ispettore Clouseau (The Pinck Panther Strikes Again) è un film commedia del 1976 diretto da Blake Edwards ed interpretato da Peter Sellers per la serie cinematografica dedicata alla Pantera rosa. L’ex ispettore capo Dreyfus sta per essere dimesso dal manicomio, ove era stato ricoverato tre anni prima dopo essere impazzito per colpa dell’ispettore Clouseau. Ma una visita inattesa di Clouseau, ora ispettore capo al suo posto, lo fa impazzire di nuovo. Nuovamente ricoverato, Dreyfus fugge dal manicomio e tenta di uccidere Clouseau. Per eliminarlo, Dreyfus fonda addirittura un impero criminale e minaccia il mondo di con il raggio della morte affinché venga ucciso Clouseau. Quando Clouseau scopre cosa sta succedendo, si mette sulle tracce di Dryfus e riesce a scoprirne il rifugio segreto. Vi penetra spacciandosi per il dentista doktor Shultz e dopo avergli estratto un dente sano usando goffamente il protossido d’azoto, con un gesto maldestro aziona il raggio della morte che cancellerà Dreyfuss e il suo castello.

dove vai in vacanza

Dove vai in vacanza? È un film italiano del 1978, regia di Luciano Salce ed interpreti Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli, Alberto Sordi e Paolo Villaggio. E un film con 3 episodi nel più classico stile della commedia all’italiana. Più che sulla sceneggiatura i racconti – che hanno come filo conduttore la vacanza – si reggono sul mestiere dei 3 protagonisti maschili. Uno dei tre episodi è “Sarò tutta per te” in cui un dentista vorrebbe passare le ferie con la sua ex moglie.

L’infermiera di notte è un film italiano del genere commedia erotica del 1979 con Gloria Guida, Lino Banfi, Alvaro Vitale e Mario Carotenuto. Il dottor Nicola Pischella è un impenitente donnaiolo che tradisce sistematicamente la gelosa moglie Lucia tra una visita e l’altra nel suo studio dentistico. Le cose si complicano quando in casa Pischella arriva il vecchio e strambo Saverio, zio di Lucia, che si dice malato e ormai prossimo alla morte. In cambio di ospitalità e assistenza promette un generoso lascito testamentario alla nipote. Per provvedere all’anziano parente viene assunta come infermiera di notte la bella Angela Della Torre di cui si innamorerà Carlo, giovane e timido studente figlio di Nicola, e che farà perdere la testa allo stesso dentista e al suo imbranato assistente Peppino. Tra equivoci, tradimenti e scambi di persona, nei quali si inseriranno anche Zaira, storica amante di Nicola, e una procace vicina di casa, Angela si fidanzerà con Carlo, mentre si scoprirà che Saverio non è il vero zio di Lucia, ma un impostore che si era introdotto in casa sua solo per trafugare un prezioso diamante nascosto nel lampadario.

Una strana coppia di suoceri (The In-Laws)una strana coppia di suoceri - the in-laws è un film americano del 1979. Regia di Arthr Hiller con interpreti Alan Arkin, Peter Falck, Richard Libertini e Nancy Dussault. Il matrimonio di Tommy e Barbara rischia di saltare per colpa di uno dei due consuoceri, agente della CIA (P. Falk) che coinvolge l’altro (A. Arkin), quieto dentista, in mirabolanti avventure. E’ una commedia comica di azione incalzante che garantisce 100 minuti di allegria e risate. I due protagonisti gareggiano in comicità.

mi faccio la barca

Mi faccio la barca è un film italiano del 1980 per la regia di Sergio Corbucci con interpreti Christian De Sica, Jhonny Dorelli e Laura Antonelli. Sono le tragicomiche avventure a lieto fine di un dentista che, per riconquistare la moglie lanciata nel mondo del business, si compra una barca per passarvi le vacanze estive con i ragazzi.

La moglie in bianco… l’amante al pepe è un film del 1981 diretto da Michele Massimo Tarantini, con Lino Banfi, Pamela Prati e Javier Viñas. Peppino Patanè, nobile e dentista, e la moglie, donna fragile e piagnucolona, attendono l’arrivo del figlio Gianluca di ritorno da un viaggio a Londra: Peppino trova il figlio molto cambiato. Calogero Patanè, nonno di Gianluca e padre di Peppino, scopre che il nipote ha delle riviste con uomini seminudi e deduce che è omosessuale e in seguito a questo shock viene colpito da un infarto che lo costringe a cambiare il testamento sul letto di morte. Qualche minuto prima di morire Calogero chiama il figlio per informarlo sull’omosessualità del nipote, ma non fa in tempo e muore. Seguono scene comiche tra cui una ambientata nello studio dentistico di Peppino. Alla fine l’eredità sarà salva e tutti vissero felici e contenti secondo le proprie … inclinazioni.

Vieni Avanti cretino. Film italiano del 1982 con la regia di Luciano Salce e con interpreti Lino Banfi, Franco Bracardi, Adriana Russo, Luciana Turina e Gigi Reder. E’ un film comico in cui vengono raccontate le esilaranti disavventure di Pasquale Baudaffi appena uscito dal carcere. Sicuramente tra le più “simpatiche” è quella ambientata in uno studio dentistico che, prima della carcerazione di Pasquale, era una casa da appuntamento. Senza dubbio la scena “densistica” più comica per eccellenza è la mitica sequenza del film “Vieni Avanti Cretino” con l’indimenticabile performance zeppa di doppi sensi e commedia degli equivoci, tra Lino Banfi (in arte Baudaffi Pasquale) e Gigi Reder (l’ex mitico Ragionier Filini di Fantozzi). In questa scena del film, il povero Pasquale appena uscito di galera si reca in una vecchia casa di appuntamenti per soddisfare un bisogno irrefrenabile da anni insoddisfatto. Purtroppo durante gli anni di galera il bordello è, nel frattempo, diventato uno studio dentistico. Da questo equivoco nasce la scena da antologia della commedia umoristica ambientata appunto in uno studio dentistico.

Gorky Park. Film Americano del 1983gorky park 2 interpretato da William Hurt e Lee Marvin, tratto dal best-seller di MartinCruz Smith. Una spy-story geniale e complessa come un vero rompicapo. In una gelida mattina d’inverno, nel parco Gorky di Mosca, vengono ritrovati tre cadaveri: due uomini e una donna, sfigurati e con i polpastrelli abrasi per impedirne l’identificazione. Le indagini vengono affidate ad un giovane e solerte ispettore, suo malgrado seguito anche dagli agenti del Kgb. Colpi di scena e tensione ben dosata: un piccolo capolavoro nel suo genere. Si giunge ad ipotizzare la nazionalità Statunitense di almeno uno dei tre cadaveri in quanto l’autopsia ha rivelato che in un dente devitalizzato, per l’otturazione dei canali era stata utilizzata la gutta che, all’epoca in cui è ambientato il film, veniva usata solo in America.

la Piccola Bottega Orrori – Little Horror Shop. Film Horror americano del 1986. Ambientato a New York negli anni sessanta. Seymour Krelborn lavora nel negozio di fiori del signor Mushnick insieme ad Audrey, la sua giovane collega. Per via della mancanza di clientela, Mushnik pensa di chiudere il negozio quando all’improvviso Audrey gli consiglia di esporre la strana pianta che possiede Seymour. Infatti l’esposizione di quella pianta, che egli ha soprannominato la piccola bottega degli orrori“Audrey II”, attira subito un cliente e Seymour spiega di aver preso la piantina (che somiglia a una pianta carnivora) da un negozio cinese. Proprio quando gli affari dal negozio migliorano, la piantina inizia a morire, preoccupando Seymour. Il ragazzo prova di tutto per farla star meglio ma nulla funziona, finché egli si taglia accidentalmente un dito scoprendo che la piantina si nutre di sangue umano per vivere. Audrey II inizia a crescere gradualmente e così Seymour diventa una celebrità locale. Seymour corteggia Audrey e cerca di uscire insieme, ma lei rifiuta perché ha già organizzato un appuntamento con il suo fidanzato, il dottor Orin Scrivello, un sadico e violento dentista. Nonostante ciò Audrey segretamente ricambia l’amore che Seymour prova per lei. Di notte, non appena Seymour chiude il negozio, Audrey II inizia a parlare domandandogli di ricevere più sangue, ma Seymour spiega di non poter più darle il proprio. Allora la pianta gli propone di uccidere la gente per nutrirla, promettendogli che in cambio lo avrebbe fatto diventare ricco e famoso. Inizialmente Seymour rifiuta l’orribile proposta della pianta, ma nel vedere Audrey maltrattata da Scrivello, cambia idea. Così Seymour prende un appuntamento dal dentista portandosi una revolver per uccidere Scrivello, ma alla fine non ha il coraggio di compiere tale gesto. Ironicamente è lo stesso Scrivello a uccidersi quando la valvola di controllo di un suo apparecchio incorporato che gli pompa nelle narici del gas esilarante si rompe e Seymour semplicemente non fa niente per aiutarlo. Seymour trascina il cadavere sorridente di Scrivello al negozio e si mette a macellarlo per Audrey II, venendo però scoperto dal signor Mushnik, che scappa orripilato. I giorni seguenti Seymour vede la polizia investigare sulla scomparsa di Scrivello. Una sera Seymour viene ricattato dal signor Mushnik, che lo minaccia di consegnarlo alla giustizia per l’omicidio di Scrivello, a meno che non gli dica il segreto della crescita di Audrey II. A quel punto Seymour spinge il signor Mushnik nelle fauci di Audrey II.
Nonostante gli affari del negozio vadano alle stelle e Seymour diventi popolare, egli inizia a preoccuparsi della crescita di Audrey II e del suo insaziabile appetito per il sangue. Quando gli viene offerto il contratto per un programma televisivo sulla botanica, Seymour pianifica di usare il denaro per andarsene da New York con Audrey lasciando la pianta morire di fame. Dopo essersi accordato con la ragazza, Seymour viene colto da Audrey II, che gli domanda un altro pasto. Seymour accetta pur insistendo di prendere la carne dal macellaio. Mentre è fuori, la pianta avvicina Audrey e tenta di mangiarla. Dopo averla salvata, Seymour incontra un venditore che gli offre un contratto per prendere i semi della pianta e metterli in vendita. Comprendendo che sarebbe stato un disastro, Seymour va al negozio per eliminare la pianta. Audrey II gli rivela di essere in realtà un alieno che ha intenzione di conquistare il mondo con i suoi boccioli. La pianta tenta di uccidere Seymour facendogli crollare addosso il soffitto del negozio, ma Seymour contrattacca e infilza Audrey II con un cavo elettrico, facendo esplodere lei e la sua prole. Nel finale Seymour e Audrey si sposano e vanno a vivere felici in una pittoresca casetta fuori città. Tuttavia nel loro giardino troviamo un bocciolo di Audrey II che sorride cupamente.

Burglar – Affitasi ladra. Film americano del 1987 diretto da Hugh Wilson e interpretato da Whoopi Goldberg eBurglar - affittasi ladra Bobcat Goldthwait. Il personaggio interpretato da Whoopi Goldberg conduce due vite differenti: di giorno lavora in libreria e di notte si trasforma in ladra. In realtà Bernice è un ex ladra che riprende la sua vita di crimine quando viene ricattata da un corrotto agente di polizia. Una dentista, Cynthia Sheldrake, assume Bernice affinchè rubi i gioielli a casa di Christopher suo ex-marito. Il furto prende una brutta piega quando Christopher viene ucciso mentre Bernie lo sta derubando e inevitabilmente Bernice è l’unica sospettata. Bernice cerca in tutti i modi di discolparsi cercando di scoprire chi potesse essere l’assassino. Indaga nella vita di Christopher e scopre diverse cose strane. Bernice cerca di parlare con la dott.ssa Sheldrake per confrontarsi con lei e sapere tutto quello che sapeva di Christopher ed alla fine intuisce che lei stessa era stata con il suo ex-marito la notte in cui è stato assassinato. Alla fine Bernice riuscirà a dimostrare la sua estranietà all’omicidio.

ToothlessAnche i dentisti vanno in paradiso (Toothless). Favola della Walt Disney datata 1987 con la regia di Melanie Mayron interpretata da Kirstie Alley, Dale Midkiff, Ross Malinger, Darly Mitchell. Una dentista giovane e antipatica muore a causa di un incidente. La sua anima, considerato il comportamento tenuto durante la vita terrena, non viene ammessa in Paradiso. Ma le viene data una possibilità di redenzione. La giovane dottoressa è fatta tornare sulla Terra,come Fata dei Denti. E’ una riflessione disneyana sul significato di bontà e cattiveria.

Denti assassini (Food of the Gods II – Gnaw). Film horror canadese del 1988. Il dottor Hamilton a creato in laboratorio un particolarissimo ormone che potrebbe aumentare la produttività delle coltivazioni alimentari, ma quando alcune cavie mangiano undenti assassini pomodoro sottoposto al trattamento scopre che subiscono un incontrollabile processo di ingigantimento. Tempo dopo, alcuni studenti che hanno inscenato una manifestazione di protesta contro la vivisezione, irrompono nel laboratorio e, inavvertitamente, liberano i topi mutanti. Gli animali fuggono all’impazzata e trovano rifugio nelle fogne del campus universitario… Ben presto, tuttavia, tornano allo scoperto in cerca di cibo… Negli anni ’80, di roditori mutanti ed ultra-voraci se ne sono visti parecchi, anche nel cinema italiano. La pellicola di Damian Lee non aggiunge nulla di nuovo (a parte un incredibile incubo del protagonista che sogna di essere diventato lui stesso un gigante e di aggredire una bella ragazza) e, semmai, registra un passo indietro in quanto ad effetti e tecnica di montaggio. Distribuita con un titolo che si allaccia esplicitamente a “Il cibo degli dei” del 1976 e al libro di Wells (già in quell’occasione vergognosamente plagiato), la pellicola – a detta degli esperti – è di una banalità sconcertante. Da Bert I. Gordon, regista del film citato, Damian Lee (autore di Abraxas: Guardian of the Universe) riprende il tema dell’ingigantimento provocato da pericolosi esperimenti scientifici e lo sviluppa con l’intenzione di realizzare un fanta-horror che dovrebbe inchiodare lo spettatore sulla poltrona. Ma di spaventoso, nel film, c’è soltanto l’imperizia dei realizzatori.

Ragazzi fuori è un film italiano del 1990 diretto da Marco Risi. Scritto e sceneggiato insieme ad Aurelio Grimaldi, questo film rappresenta il seguito di Mery per sempre. Come in Mery per sempre gli attori sono personaggi di strada e non professionisti, cosa che accomuna questo film con i film neorealistici del secondo dopoguerra. Ambientato in una Palermo nuda e cruda, nella quale si ritrovano i protagonisti dopo l’uscita dal carcere minorile. Ma la realtà palermitana riserva loro un futuro niente affatto florido: il passato da pregiudicati incombe come un macigno sui ragazzi del Rosaspina, la disoccupazione e la paralisi impediranno loro di reinserirsi nella società, lasciandoli naufragare nel mare dell’illegalità e dell’illecito. Molto simpatica la scena dello studio dentistico dove si reca il personaggio “King Kong” per una protesi.

Mr. Bean no dentista. E’ il titolo di un episodio di una serie TV del 1992 che vede Mr. Bean in diverse situazioni esilaranti. In questo episodio Mr. Bean, in ritardo per il suo appuntamento dal dentista, cerca di vestirsi e lavarsi i denti strada facendo mentre si reca all’appuntamento. Arrivato appena in tempo per l’appuntamento viene fatto accomodare sulla poltrona dentistica ed è un susseguirsi di scene comiche che culminano quando Mr. Bean inietta un anestetico nella gamba dello sfortunato dentista.

Mr Bean nella sala d’attesa del dentista è un altro episodio che vede Mr Bean interagire con un piccolo paziente mentre attende il suo turno dal dentista.

Mr Bean dal dentista e Mr Bean e il mal di denti sono due cartoni animati in cui Mr Bean si cimenta con il mondo odontoiatrico.

 

Tombstone è un film western americano del 1993 direttoTombstone da George Pan Cosmatos e interpretato da Kurt Russell e Val Kilmer. Wyatt Earp, sceriffo dalla chiara fama ritiratosi dall’esercizio della legge, decide di trasferirsi nella piccola cittadina in via di sviluppo di Tombstone, in Arizona, assieme ai due fratelli Virgil e Morgan, dove vivere una vita tranquilla assieme alle mogli Mattie, Louisa e Allie. È proprio a Tombstone che Wyatt incontra il suo migliore amico, Doc Holliday, ex dentista affetto datubercolosi che vive da pistolero e giocatore di poker e che cerca nel clima asciutto dell’Arizona sollievo dalla sua malattia. I tre fratelli Earp e Doc Holliday, si scontrano subito con la difficile realtà della cittadina, tiranneggiata da una banda di pistoleri, icowboys, il cui segno distintivo è una fascia rossa legata in vita. In ogni modo Wyatt rifiuta le offerte di diventare sceriffo e le richieste di porre fine a quella banda, preferendo dedicarsi al risollevamento di un saloon di suo recente acquisto; ma ben presto il coinvolgimento dei suoi due fratelli, che accettano di diventare sceriffi della città, ed il suo spiccato senso di giustizia, hanno la meglio sulla sua volontà di ricercare una vita tranquilla e, sempre seguito dall’amico Doc Holliday, intraprende una guerra aperta alla banda.

Teste di cono (Coneheads) è un film americano di fantascienza datato 1993, regia di Steve Barron e interpretato da Dan Aykroyd , Jane Curtin e Michelle Burke. E’ la storia di alcuni alieni la cui nave spaziale si schianta contro l’oceano Atlantico e pertanto sono bloccati sulla Terra. Gli alieni a bordo, Beldar Clorhone e la sua compagna Prymaat, per sopravvivere cercano di adattarsi rapidamente al modo di vita umano, nonostante avessero una peculiarità anatomica: le teste di forma conica. Molto divertente la scena dal dentista.

Il Dentista (The Dentist). Film horror americano the dentistdel 1996. Regia di Braian Yuzna con interpreti Corbin Bernsen, Mark Ruffalo, Molly Hagan e Linda Hoffman. Il dottor Alan Feinstone, un uomo ossessionato dall’ordine e dalla pulizia, ha una vita apparentemente perfetta: ha una bella casa, una splendida moglie ed è un affermato dentista. Il giorno del suo anniversario di matrimonio, tuttavia, scopre che sua moglie Brooke lo tradisce. Da quel momento il dottore è preda di allucinazioni ossessive, durante le quali vede i denti dei suoi pazienti tutti marci e decadenti, anche quando sono in buono stato, e perciò si convince di dover intervenire in maniera invasiva e violenta seminando terrore.

Arma letale 4 (Lethal Weapon 4) è un film del 1998, diretto da Richard Donner e interpretato da Mel Gibson e Danny Glover e Joe Pesci. Martin e Roger sono due maturi poliziotti di Los Angeles che lavorano in coppia. I due si trovano a dover chiarire una serie di crimini inerenti all’introduzione clandestina di immigrati cinesi nella città. Ai due viene affiancato Lee Butters, giovane detective di colore che si dimostra particolarmente premuroso nei confronti di Roger (Riggs fa credere al collega che piace a Butters perché quest’ultimo è omosessuale, ma in realtà il giovane ha sposato in segreto la figlia di Murtaugh, Rianna, e quindi cerca di farsi accettare dall’inconsapevole suocero). Grazie alle loro indagini Riggs e Murtaugh, riescono a sgominare la gang cinese e a uccidere Ku dopo un violentissimo scontro. Alla fine Riggs, decide di sposarsi, mentre Roger accetta in famiglia il genero Butters. Esilarante la scena del dentista: i tre poliziotti con la complicità dell’amico Danny che tiene occupato il dentista, si introducono di soppiatto nella stanza dove c’è un capo della mafia cinese e per carpirgli delle notizie lo minacciano con le pinze del dentista ed infine gli somministrano il protossido di azoto. Si scatena un gran risata generale durante la quale vengono fuori alcune verità.

The Dentist 2 è un film horror del 1998 the dentist 2diretto e prodotto da Brian Yuzna, sequel del film The Dentist del 1996. Il sadico dottor Alan Feinstone è stato arrestato e rinchiuso in un manicomio criminale, ma dopo qualche tempo riesce astutamente a fuggire. Vuole costruirsi una nuova vita, e si stabilisce, sotto falso nome, nella cittadina di campagna Paradise, nel Missouri. Qui sembra aver trovato la tranquillità e l’amore innamorandosi della bella Jamie, ma quando sostituisce l’odontoiatra locale e torna alla sua vecchia professione viene nuovamente assalito dal demone della follia. La fobia del marcio e la pulsione a torturare ed uccidere è troppo forte. Il dentista è tornato!!!!!

Having Our Say The Delany Sisters' First 100 YearsHaving Our Say: The Delany Sisters’ First 100 Years. E’ un film per la televisione americano del 1999 diretto da Lynne Littman. Il film è l’adattamento di un romanzo del 1993 scritto da Sarah Louise Delany (nick “Sadie”), da Annie Elizabeth Delany, e dalla giornalista Amy Hill Hearth. Il film è stato proiettato per la prima volta nell’aprile del 1999, giusto tre mesi dopo la morte di Sadie . Racconta la storia di Sadie e Bessie Delany, due afro-americana (che preferivano esser definite “colorate”) sorelle che sono vissute oltre l’età di 100 anni. Sono cresciute in un campus universitario nel Nord Carolina, figlie del primo vescovo afro-americano nato schiavo. Con il supporto della loro famiglia, sono sopravvissute alle diverse forme di razzismo e di sessismo che anno dovuto soportare. Sadie con dolcezza ha rotto le barriere sociali per diventare il primo insegnante in casa afro-americano di New York, mentre Bessie, con la sua schiettezza, è diventata il secondo dentista afro-americano di New York City. All’età compresa tra 103 e 101, hanno raccontato la loro storia a Amy Hill Hearth, una giornalista bianca del New York Times, che ha pubblicato un articolo su di loro. A ciò ne è venuto un bestseller, una commedia di Broadway e questo film.

“Denti” è un film del 2000 tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone. Diretto da Gabriele Salvatores ed interpretato da Sergio Rubini, Anita Caprioli con la partecipazione di Paolo Villaggio nel ruolo di un dentista. Ambientato a Napoli racconta la storia di Antonio (Sergio Rubini) ha un forte maxresdefaultcomplesso dovuto ai suoi incisivi, impossibili da nascondere, imbarazzanti, a cui imputa la colpa di rovinargli il sorriso. Una volta cresciuto si ritrova con un divorzio alle spalle e con prole; non ha inoltre un buon rapporto con l’attuale compagna che, in un litigio gli scaraventa un posacenere e finisce per spaccargli i due incisivi. Da quel momento inizia un viaggio psichedelico e surreale di tre giorni da un dentista all’altro e gli ritorneranno alla mente alcuni difficili momenti dell’infanzia. Una curiosità: dopo la visione di “Denti”, il segretario culturale nazionale dell’Andi (associazione di categoria dei dentisti) Aldo Nobili ha candidamente ammesso che se fosse un paziente con un appuntamento fissato a breve, lo posticiperebbe di qualche mese. Una delegazione dell’Andi ha visionato il film in un cinema romano, a cui è seguito un incontro con il regista, il quale ha chiesto di comprendere il contesto artistico. Sulla qualità del film, la storia delle sfortunate peripezie di un paziente affetto da una curiosa malformazione ai denti che passa da uno studio all’altro sino ad arrivare in quello del “dentista” Paolo Villaggio, nulla da eccepire. Ciò che la categoria proprio non riesce ad accettare è l’immagine della figura professionale, scarsamente positiva, che ne scaturisce. Inoltre si teme che i pazienti, soprattutto quelli più paurosi o che hanno già un rapporto difficile con la poltrona, possano allontanarsi ancora di più dagli studi odontoiatrici.

La moglie del dentista. Film la moglie del dentistaerotico italiano del 2000. Regia di Francesco Avon con la spendida Alessandra Schiavo. Alessandra è la moglie di Franco un affermato dentista. Lei è una donna molto provocante, e fa di tutto per far ingelosire il marito. Lui è talmente ossessionato che finirà per spingerla a trasgredire con la complicità del suo migliore amico. Anche il suo socio e sua moglie Terry si danno un bel da fare. Un vortice di perversioni erotiche esaltano la sensualità di Alessandra Schiavo.

FBI: Protezione testimoni (The Whole Nine Yards)FBI protezione testimoni è un film del 2000 diretto da Jonathan Lynn con Bruce Willis e Matthew Perry. Nicholas “Oz” Oseransky (Matthew Perry) è un dentista, che vive in Canada con l’odiosa moglie (Rosanna Arquette). Un giorno la sua vita cambia del tutto quando trasloca accanto a lui un tipo familiare (Bruce Willis), che si rivela poi essere un noto killer della famiglia dei Gogolak: Jimmy “Tulipano” Tudeski. I due diventano amici, finché la moglie di Oz decide di ricattare quest’ultimo ordinandogli di denunciare Jimmy a Janni Gogolak (Kevin Pollak) per farlo uccidere. Oz va a Chicago, non con l’idea di “vendere” Jimmy, ma solamente di passare un week-end lontano dalla moglie. Sfortunatamente viene rintracciato in albergo da un sicario dei Gogolak, Franklin “Frankie Figs” Figueroa (Michael Clarke Duncan), che lo porta da Janni. Lì, oltre a conoscere il boss, conosce anche Cynthia (Natasha Henstridge). Dopo aver passato una notte in albergo con Cynthia, Oz torna a Montreal, accompagnato da Frankie Figs. Quando i due si incontrano in albergo con Jimmy, i due malviventi si rivelano essere in combutta tra loro per uccidere Janni. Nel frattempo si era unita al gruppetto anche la segretaria di Oz Jill (Amanda Peet), che in realtà era anche lei una killer, ingaggiata tempo prima dalla moglie di Oz per farlo fuori. Quando Janni con il resto della banda giunge a Montreal con Cynthia, i tre killer decidono di mettere in atto il loro piano. Infatti, appena Janni e i sicari entrano in casa di Jimmy, vengono tutti uccisi insieme con un altro killer, ingaggiato dalla moglie di Oz sempre con lo stesso obiettivo, e questo killer si scopre essere in realtà un poliziotto sotto copertura. Essendo Oz un dentista, decidono di servirsi della sua professionalità e del suo studio per prendere i denti necessari all’identificazone del calco dentale di Jimmy e metterli nella bocca del killer di troppo, dopodiché bruciano la macchina di Oz con dentro i corpi di Janni e del killer. In questo modo hanno modo di avere accesso all’eredità dei Gogolak, la quale sarebbe stata ottenibile con i certificati di morte di 2 persone tra Janni, Jimmy e Cynthia. Così, mentre Cynthia e Jill vanno a ritirare l’eredità, Jimmy porta Oz e Frankie a fare un giro in barca. Frankie dice a Jimmy di uccidere Oz in modo che l’eredità rimanga a loro due, ma nel finale a sorpresa Jimmy spara a Frankie invece che ad Oz. Così le due coppie che sono rimaste (Oz-Cynthia e Jimmy-Jill) decidono di sposarsi e ritirarsi altrove con i soldi dell’eredità.

Novocaine – Film americano del 2002. Regia di David Atkins con interpreti Steve Martin, Laura Dern, Helena Bonham Carter, Elias Koteas, Scott Caan e Keith David. Steve Martin è un dentista alla sua maniera. Un po’ maldestro, chiacchierone, abbastanza soddisfatto di se stesso. Conduce la sua vita tranquilla, ha anche una ragazza. Ma un giorno, sulla sedia si accomoda una tizia stravagante, inpasticcata fino alle orecchie ma sicuramente dotata di un certo fascino e provocante. Da quella prima visita nello studio odontoiatrico cominciano i guai per il nostro dentista. Il dentista si trova coinvolto in situazioni che mai avrebbe immaginato e alla fine ci scappa anche il morto. Un film abbastanza grottesco di humor nero.

The Secret Lives of Dentists. the secret lives of dentistsFilm drammatico americano del 2002 per la regia di Alan Rudolph conCampbell Scott e Hope Davis. David (Campbell Scott) e Dana Hurst (HopeDavis) sono sposati con tre figlie, sono entrambi dentisti e condividono uno studio dentistico a New York . Dana fa parte di un coro e durante una rappresentazione, quando David va dietro le quinte di darle una buona portafortuna , la vede tra le braccia di un altro uomo. Mentre riflette su come gestire questa incresciosa situazione, comincia ad avere conversazioni immaginarie con un suo ex paziente molto difficile (Denis Leary).

8 cani sottozero (Snow Dogs) è un film del 2002 diretto da Brian Levant, con protagonista Cuba Gooding Jr. Ted Brooks è un affermato dentista di Miami, orfano di padre. Un giorno, nello studio dove lavora arriva un testamento proveniente dall’Alaska; Ted è convinto che si tratti di uno sbaglio, ma sua madre Amelia gli confessa la verità: è stato adottato e quindi è lui proprietario del testamento, poiché la sua madre naturale è morta da poco e gli lascia tutti i suoi beni in una cittadina dell’Alaska, Tolketna. Decide dunque di partire e lì stringe amicizia con Barb, la proprietaria di un bar, che gli fa conoscere il posto. Parte dell’eredità è composta da una muta di otto cani da slitta, con i quali non riesce ad instaurare un rapporto amichevole. Decide anche di scoprire chi è il padre naturale, scoprendo che è James Johnson (chiamato “Thunder Jack”, per essere ancora vivo dopo essere stato colpito due volte da un fulmine). Thunder Jack, vuole che Ted gli venda i cani in cambio che gli sia detta la verità sui suoi veri genitori. A questo punto Ted torna a Miami ma, grazie ad una foto rinvenuta casualmente dalla madre adottiva, scopre che Jack non gli ha raccontato la verità e decide così di tornare a Tolketna. Nel frattempo è iniziata la Sfida Artica, una leggendaria gara tra cani da slitta, e Jack partecipa. Dopo che tutti i concorrenti si fermano a una delle tappe a causa del maltempo, questi decide di proseguire per cercare di guadagnare tempo sugli avversari, ma scompare nella tormenta. Ted, venuto a conoscenza della situazione quando torna a Tolketna, si avventura con i suoi cani alla ricerca del suo vero padre e riesce a salvargli la vita dopo che questi si era rotto una gamba. Alla fine Ted si fidanza con Barb e tempo dopo la sposa e con lei apre uno studio odontoiatrico nei pressi della cittadina.

Alla ricerca di Nemo. Cartone animato della Walt Disney del 2003. E’ la storia di Marlin, un pesce pagliaccio che alla ricerca di nemorimane vedovo e con un unico figlio, Nemo, un curiosissimo pesciolino. Arrivato il primo giorno di scuola del piccolo, il padre lo accompagna e gli fa mille raccomandazioni di non allontanarsi dal suo gruppo. Ma Nemo, curioso com’è, inizia a vagare in mare aperto, supera la barriera corallina e vivrà mille situazioni emozionanti ma anche paurose e pericolose. Una di queste situazioni è quella che vede Marlin imprigionato nell’acquario in uno studio dentistico.

The Man – La Talpa Film americano del 2005, regia di Les Mayfield ed interpreti Samuel L. Jackson, Eugenethe man Levy, Luke Goss, Miguel Ferrer, Anthony Mackie, Susie Essman, Gigi Rice, Horatio Sanz, e Rachael Crawford. Un poliziotto arrabbiato col mondo e un venditore di prodotti odontoiatrici fuori dal mondo si ritrovano insieme nella caccia al crimine. L’ingenuo venditore, a causa di uno scambio di persona, viene coinvolto in situazioni sempre piú assurde e, nonostante la sua aria maldestra, si rivela un ottimo detective. I due si trovano così coinvolti in una disperata corsa contro il tempo per risolvere un caso che vede coinvolti loschi trafficanti d’armi senza lasciarci la pelle.

Il succhiapollice – Thumbsucker. E’ un film statunitense del 2005 di Mike Mills con Lou Taylor Pucci, Tilda thumbsuckerSwinton e Vince Vaughn. Thumbsucker, ovvero “succhiapollice”, è Justin, un ragazzo americano sulla soglia dell’età adulta che non rinuncia al vizio di ripetere, nei momenti di tensione, il gesto preferito dai bambini. Ipnotizzato da un dentista paranoide riesce a rinunciare a questo legame con l’infanzia. Ma a scuola è distratto, così gli insegnanti e la psicologa lo portano ad una nuova, e ben più pericolosa, dipendenza: quella dagli antidepressivi. Uscito di sua volontà dal meccanismo, l’amata compagna di giochi erotici lo spinge verso un altro “sfogo”: la marjiuana. Saranno, infine, la forza di volontà e la comprensione dell’assenza di risposte “giuste” alle domande della vita a rivoluzionare la vita del giovane…

Tutte pazze per Charlie (Good Luck Chuck) è una commedia romantica del 2007 interpretata da Dane Cook e Jessica Alba. Quando era ragazzino, Charlie aveva rifiutato le avances di una sua compagna, Anisha, che per tutta risposta l’aveva maledetto, promettendogli che l’amore “come pioggia” sarebbe caduto tutt’intorno a lui, ma mai su di lui. Una volta cresciuto, Charlie (Dane Cook) è diventato un affermato dentista e divide il proprio studio con good luck chuckquello del migliore amico Stu (Dan Fogler), chirurgo specializzato (e ossessionato) nell’ingrandimento del seno. Tuttavia nonostante il successo professionale, Charlie non riesce ad avere una relazione stabile, e tutte le sue storie finiscono presto. Durante il matrimonio di una sua ex, Charlie conosce l’imbranata Cam (Jessica Alba) e se ne innamora. Quando anche Carol (Chelan Simmons), la ragazza che aveva appena lasciato Charlie, si sposa, si comincia a diffondere la voce che qualunque donna faccia sesso con Charlie, troverà la propria anima gemella nell’uomo successivo. Considerato un “portafortuna” dalle donne, e spinto dalla bramosia sessuale dell’amico Stu, Charlie inizia ad essere sfruttato sessualmente da decine di donne in cerca di marito, che puntualmente si sposano subito dopo. L’unica persona che però interesserebbe a Charlie, cioè Cam, è restia a uscire con lui. Quando finalmente Cam decide di dare una possibilità a Charlie, l’uomo si sente improvvisamente frenato. Se farà sesso con la donna che ama, la perderà per il prossimo uomo che lei incontrerà. Dopo essere stato con Cam, Charlie inizia a riempirla di attenzioni per non perderla, ottenendo però l’effetto contrario: sentendosi soffocata, Cam lascia Charlie, e decide di partire in Antartide con uno studioso di pinguini. Disperato, Charlie ricorda la maledizione che Anisha gli aveva inflitto e la va a trovare. Anisha gli spiega che lei non aveva alcun potere e gli fa capire come le cose vanno seguendo semplicemente il corso del destino. In un ultimo disperato tentativo Charlie va all’aeroporto in cerca di Cam, e scopre che lo studioso che lui pensava avrebbe sposato Cam è già sposato, ed in extremis riesce a riconquistare la ragazza. Nel finale del film viene mostrata Anisha che toglie uno spillone da una bambolina voodoo con le sembianze di Charlie.

Denti (Theeth) è un film del 2007 scritto e diretto da Mitchell Lichtenstein. Ambientato e completamente denti -integrato nella provincia americana più moralista e fanatica che mai, narra la vicenda di Dawn, liceale attivista del gruppo della castità, che porta dentro di sé un terribile segreto: la sua vagina ha i denti. Inutile qui sintetizzare la trama che però non è affatto scontata e, secondo molti critici, niente affatto banale. Il film è stato presentato con successo al Sundance Film Festival nel gennaio 2007 ed ha ricevuto per lo più recensioni positive da parte della critica. Secondo gran parte della critica Denti (Theeth) è un film serio che attraverso l’horror denti ---denuncia una società ed un sistema che non vanno nella direzione della “Verità”, ma solo della “Menzogna”. Da cui poi nascono turbe sessuali, castrazioni e inibizioni capaci di stimolare il lato violento di ogni essere umano. Infatti il film non solo accusa il fondamentalismo cristiano di essere l’origine delle distorsioni dei giovani americani, perchè dall’altro lato attacca anche il machismo generato da una società fallica e fascistoide. Quindi sul banco degli imputati non ci sale tanto la vagina dentata, quanto il pene fascistoide. Riporto la locandina ufficiale del film e quella censurata.

Ghost Town. Film americano del 2008 con la regia di David Koepp interpretato da Ricky Gervais, Tèa Leoni, Kristen Wiig, Greg Kinnear. Bertram Pincus (Ricky Gervais) è un dentista misantropo, frustrato dal fatto che nessuno crede alle sue abilità fuori dal comune. Durante un intervento chirurgico di routine a cui viene sottoposto,ghost town Bertram ha un’esperienza pre-morte che dura sette minuti: al suo risveglio si accorge di essere capace di vedere i fantasmi, e che questi vogliono qualcosa da lui. Gli spiriti dei defunti vogliono infatti mettersi in contatto con i loro cari rimasti in vita: in particolare il fantasma di Frank Herlihy (Greg Kinnear) pressa Bertram perché lo metta in contatto con la vedova Gwen (Téa Leoni), che sta per risposarsi. Così facendo Bertran finirà con il ritrovarsi nel bel mezzo di un bizzarro triangolo amoroso.

ItaliansItalians è un film del 2009 diretto da Giovanni Veronesi e interpretato da Carlo Verdone, Sergio Castellitto, Riccardo Scamarcio, Ksenia Rappoport e Dario Bandiera, che si sviluppa in due distinti episodi. Il film (riconosciuto come d’interesse culturale nazionale dalla Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) si propone di raccontare in due episodi i vizi e le virtù degli italiani all’estero. “La vita troppo breve per non essere Italiani” è la frase riportata su di una t-shirt che da il titolo al secondo episodio interpretato da Carlo Verdone ed ambientato a San Pietroburgo. Giulio Cesare Carminati, un affermato dentista romano, è costretto a recarsi a San Pietroburgo per un convegno medico che lui stesso ha organizzato ma al quale non vorrebbe partecipare a causa della depressione in cui è caduto da quando la moglie l’ha lasciato. Le insistenze del suo collega di studio lo portano a contatto con Vito Calzone, un esuberante siciliano che vive nella città russa ed organizza incontri con “escort” locali a favore degli italiani. Per colpa di Calzone si ritroverà in un mare di guai che riesce aa evitarli grazie al provvidenziale aiuto di Vera che lo nasconde presso un orfanotrofio che gestisce assieme alla sorella in un piccolo centro lontano dalla città. Qui Carminati allaccia, nonostante la barriera linguistica, un intenso ed affettuoso rapporto con i bambini orfani. Dopo qualche i guai per Carminati si risolvono e quindi lui potrebbe senza più pericolo lasciare il suo rifugio e tornare in Italia. Ma alla fine decide di rimanere lì, dove ha trovato l’affetto dei piccoli e, forse, anche di Vera.

Una notte da leoni – Hangover è un film americano del 2009 diretto da Todd Phillips, con Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha e Heather Graham. Il film è imperniato sulle disavventure di Doug Billings, Phil Wenneck, Stu Price e Alan Garner, un gruppetto di quattro amici di Los Angeles che decidono di passare un fine settimana a Las Vegas per l’addio al celibato di Doug. Phil e Stu sono amici storici dello sposo: il primo è un insegnante di scuola media, sposato e con un figlio, ma insofferente per la propria vita familiare, il secondo è un dentista, fidanzato con Melissa, molto gelosa, possessiva e una notte da leonibacchettona, nonostante precedentemente avesse tradito Stu con un barman su una nave da crociera. Alan invece è il fratello di Tracy (la fidanzata di Doug) e quindi futuro cognato ed è molto eccitato all’idea di andare a far baldoria nella città del peccato. Arrivati a Las Vegas, dopo aver preso una suite al Caesars Palace, brindano “alla notte che non dimenticheranno mai” sul tetto dell’albergo. La mattina dopo, Stu, Alan e Phil si svegliano completamente disorientati: la stanza d’albergo è devastata, una gallina si aggira misteriosamente, una donna esce silenziosamente dalla suite, a Stu manca un incisivo, nel bagno c’è una tigre, in uno stanzino un neonato, che Alan chiama Carlos, e Doug non si trova. I tre pertanto si riorganizzano e cercano di ricostruire, attraverso i pochi indizi che rintracciano, come hanno trascorso le loro ultime dodici ore, nella speranza di ritrovare l’amico. Non ricordano nulla di quello che è successo nella notte di baldoria ma sicuramente ricorderanno tutte le disavventure che gli capiteranno quali conseguenze della notte di follie. Alla fine il gruppo di amici si ricompatta e, seppur in ritardo, si presenta alla cerimonia, che si svolge senza problemi. Alan ritrova la fotocamera di Stu sotto un sedile dell’auto. La macchina fotografica contiene le prove fotografiche della pazzesca notte che nessuno ricorda; i quattro sono concordi ad eliminare le foto ma non prima di averle viste almeno una sola volta.

Gli amori folli (Les Herbes Folles) è un film del 2009 di Alain Resnais con Sabine Azéma, André Dussollier, Anne Consigny, Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric. Film francese Drammatico. Il film è aereo, volteggiante e un po’ folle come il titolo, Les herbes folles. gli amori folliUna voce off racconta la storia bizzarra di un possibile amore: protagonisti una dentista con l’hobby del volo e un padre di famiglia disoccupato. Nel prologo, ammirevole per grazia e inventiva, si assiste al gioco del caso che mette in relazione i due sconosciuti: un portafoglio rubato a lei e ritrovato dall’ uomo in un parking. Segue una storia di telefonate, incontri e malintesi suddivisa in otto fasi, corrispondenti alle regole per pilotare un velivolo.

L’acchiappadenti – Tooth Fairy è un film del 2010 diretto da Michael Lembeck. E’ la storia di un giocatore di hockey famoso per il suo gioco duro. E la sua durezza si manifesta anche spezzando i sogni dei propri bambini e dei bambini suoi fans, esortandoli a non credere nelle fantasie. A non credere alle favole come quella della fatina dei denti. Quando questo atteggiamento viene appreso nel mondo della Magia, gli viene imposto dalla Regina delle Fate di vivere per due settimane come una fatina in tutù e bacchetta magica.

Come ammazzare il capo… e vivere felici (Horrible Bosses) è un film americano del 2011 diretto da Seth Gordon. Tre amici, Nick Hendricks, Dale Arbus e Kurt Buckman hanno problemi sul lavoro a causa dei rispettivi capi. Nick, impiegato in un ufficio commerciale, deve vedersela con David Harken, uno schiavista dispotico e autoritario che lo sfrutta con la promessa, poi disattesa, di una promozione. Dale è un aiuto dentista, fidanzato e in procinto di sposarsi, portato all’esasperazione dagli horrible bossesatteggiamenti della dottoressa Julia Harris, una ninfomane che cerca in tutti i modi di fare sesso con lui. Infine Kurt, l’unico dei tre che avesse una vita lavorativa appagante e felice, si ritrova spiazzato quando il suo capo, Jack Pellit, muore per infarto, venendo sostituito dal tossicomane ed egocentrico figlio Bobby. I tre, loro malgrado, decidono di tenersi il loro lavoro, ma la mancata promozione di Nick, la minaccia della dottoressa Harris di mostrare alla fidanzata di Dale delle foto compromettenti se lui non accetterà di fare sesso e l’aver saputo che Bobby intende spremere soldi all’azienda di famiglia per poi chiuderla, sono la goccia che fa traboccare il vaso, così i tre amici decidono di mettere in pratica l’idea che avevano ipotizzato qualche tempo prima: uccidere i rispettivi capi. Dopo diverse peripezie il loro proposito non si concretizza ma fortunatamente le cose vanno a posto come per magia. Con l’arresto di Harken e la morte di Pellit, Nick e Kurt trovano finalmente la serenità lavorativa. Quanto a Dale, grazie all’aiuto di “Fottimadre” Jones riesce a documentare le inclinazioni ninfomani della dottoressa, sì da costringerla, dietro minaccia di farla rinchiudere, a tenere d’ora in poi le mani a posto.

Spirito di una dentiera – Spirit of a denture. Il Dr. Robert Middling (Kevin Spacey) è un dentista conduce una vita tranquilla e spesso si gode la bella vista dal suospirit of a denture studio attraverso il binocolo. Ha un debole per l’avventura ed alla fine troverà la sua avventura: infatti un giorno si trova nel suo studio Jasper Crow un pirata in carne e ossa. Il pirata soffre di mal di denti e il dottor Robert gli comunica che dovrà estrarre il dente, ma il pirata lo avverte che sarà un’estrazione molto difficile in quanto, avendo una folle paura degli aghi, non sopporterà nessuna iniezione e pertanto il dr. Middling dovrà estrarre il dente in qualche altro modo. Il dr. Middling riesce nell’impresa con soddisfazione di entrambi; dopo aver ricevuto delle monete d’oro decide di uscire per bere qualcosa ma si rende conto di avere la sala d’attesa piena di pazienti da trattare: tutti pirati che certamente soddisferanno ampiamente lo spirito avventuriero del dr. R. Middling.

L’acchiappadenti 2 – Tooth Fairy 2. E’ un tooth fairy 2film americano del 2012 diretto da Alex Zamm ed è il sequel del film L’acchiappadenti del 2010. Larry, uomo che ama divertirsi piuttosto che impegnarsi seriamente, si ritrova con una difficile missione da portare a termine: riconquistare il cuore dell’amata Brooke. Quando, però, rivela inavvertitamente che la fatina dei denti non esiste, Larry è condannato a diventare una fatina in carne e ossa. In calzamaglia e tutù rosa, avrà dieci giorni di tempo per rimediare al suo errore e per evitare che Brooke sposi un altro uomo.

Le 5 leggende (Rise of the Guardians) è un film americano d’animazione a cartoni animati del 2012 diretto da Peter Ramsey basato sulle opere dell’autore americano William Joyce e prodotto dalla DreamWorks Animation. Viene narrata la fantasiosa storia che contrappone i 5 Guardiani all’Uomo Nero Pitch Black che nei “Secoli Bui”, diffondeva il terrore dappertutto. I 5 Guardiani, Babbo Natale, la Fatina dei denti (Dentolina), l’Omino del sonno (Sandman), il Coniglio Pasquale (Calmoniglio) e l’elfo Jack Frost, spiritello e personificazione del ghiaccio, del freddo e dell’inverno, si riuniscono perchè devono affrontare e sconfiggere il redivivo Uomo nero.

10eLOTTO E’ uno spot pubblicitario della Lottomatica del 2014 in cui Francesco Totti veste i panni di un dentista un po’ bizzarro, pronto a curare un malcapitato paziente. Il format creativo si basa anche questa volta sull’idea che tutti noi, nella vita, abbiamo dei numeri ‘giusti’ che vanno colti al volo. Ma sarà questo proposto dalla LOTTOMATICA il modo più giusto per farlo?

 

 

 


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La storia del “ciuccio”.

La revisione della storia del ciuccio, ci aiuta a scoprire i diversi significati che ha avuto nel tempo e nelle diverse culture. La prima raffigurazione di un antenato del ciuccio va ricondotta alla Madonna del Lucherino di Albrecht Dürer che è un dipinto a olio su tavola di pioppo (91×76 cm), conservato nella Gemaldegalerie a Berlino. L’opera è datata nel 1506, durante il secondo soggiorno dell’artista a Venezia, come si evince dall’iscrizione “Albertus Durer Germanus faciebat post Virginis partum 1506”, cioè fatto nell’anno del Signore 1506, sul foglietto appoggiato in primo piano. Il nome della tavola deriva dal lucherino, un uccellino simbolo della Passione che sta sul braccino di Gesù.

Il ciuccio, che da sempre è stato concepito per calmare il pianto dei bambini e conciliare il sonno, ha una lunga storia.

Iniziamo con il sacchetto del dipinto della Madonna del lucherino: questo sacchetto svolgeva la funzione dell’odierno ciuccio e poteva racchiudere alimenti dolci o di altro tipo (pane, pesce, carne), a seconda del paese in cui veniva utilizzato. Talora veniva imbevuto con vino o preparati di oppio, per sedare i bambini. Inutile dire che i bambini spesso venivano intossicati da queste sostanze. Spesso poi questi “ciucci” venivano creati con stracci sporchi, che portavano malattie ed infezioni.

Oltre che a calmare il pianto il ciuccio veniva usato per aiutare la dentizione del bambino; aveva allora la forma di un bastoncino da tenere tra le gengive del bambino e veniva creato con osso di animale: l’osso rappresentava la forza dell’animale che veniva trasmessa al bambino per aiutarlo a superare il dolore della dentizione. Un’altra sostanza con cui venivano creati i bastoncini da ciucciare era il corallo per le sue presunte proprietà protettive contro il diavolo, le stregonerie e la malattia. Entrambe le sostanze (l’osso ed il corallo) fornivano anche una sensazione di freschezza sulle gengive irritate. Un materiale usato dalle famiglie più facoltose era invece l’argento. Dalla metà del 19° secolo il materiale definitivo con cui si è fabbricato il ciuccio è stato la gomma con variazioni di forma e di accessori.
E’ superfluo sottolineare che l’uso del ciuccio è argomento controverso in grado di scatenare grandi dibattiti.

Dott. Savino Cefola
ispirato da infermieristicapediatrica


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La preghiera del dentista a Santa Apollonia.

Category : Curiosità

Cara Santa Apollonia,
tu che avendo avuto tutti i denti strappati nel glorioso martirio
devi certo sapere che significhi un cattivo dentista,
concedimi, per amore dei tuoi fedeli, di essere uno dei buoni:
di maneggiare i ferri con dolcezza,
di risparmiare il dolore,
di avere le dita leggere,
di essere discreto negli onorari e gentile anche con le signore anziane e i bambini.
Poiché la nostra è una professione benefica per il paziente e redditizia per chi l’esercita,
aiutami a tenere più in conto la carità che l’interesse,
il sollievo più che il guadagno;
e poiché, se calma i nervi dell’infermo, irrita quelli del dentista,
concedimi l’ottimismo e il buonumore di una Santa come te.
La mia vita è così piena di bocche, denti e gengive,
che vi rimane appena un briciolo per l’allegria e la pietà.
Se è manchevole agli occhi di dio,
ricordaGli che quel che ho fatto alle Sue creature e come se l’avessi fatto a Lui.
Così sia.

Tratto da:  FORMULARIO TERAPEUTICO ODONTOSTOMATOLOGICO di R. BOISSIER – A. BOULASND

e da Dentistaitaliano


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Il “gas esilarante”.

La storia del “gas esilarante” inizia nel 1772 quando lo scienziato inglese autodidatta Joseph Priestley scrive “Experiments and Observations on different Kinds of Air” in cui identifica vari gas, tra cui il “monossido di diazoto”, o N2O, o più volgarmente protossido d’azoto. Circa 20 anni più tardi Humphrey Davy, un altro scienziato inglese, inventore della lampada di sicurezza per i minatori, cominciò a sperimentare gli effetti fisiologici dell’inalazione di questo gas, sperimentandolo su se stesso e sui pazienti del Pneumatic Institute di Bristol, istituto nato per studiare i pazienti incurabili, soprattutto paralizzati, fondato da Thomas Beddoes fisico e scrittore, amico di Davy. Osservando il comportamento euforico ed ilare delle persone sottoposte all’azione del gas lo battezzò “Gas Esilarante”. Lo riteneva meglio dell’alcool perché privo degli effetti collaterali di quest’ultimo. Davy è un ambizioso in cerca di notorietà. E l’amico Beddoes lo presenta ad alcune personalità dell’epoca: il poeta e filosofo Samuel Taylor Coleridge fondatore del romanticismo inglese, Robert Southey anch’egli poeta romantico, Peter Mark Roget, medico e scrittore e il drammaturgo James Webbe Tobin. È in questo contesto che Davy sperimenta il protossido di azoto, dimostrando, contrariamente a quello che si pensava, che la sua inalazione non era letale. Scrive in una lettera a un amico datata 10 aprile 1799: «Mi ha fatto ballare come un pazzo in tutto il laboratorio e ha acceso il mio spirito». Fra il maggio e il luglio del 1800 Davy inala regolarmente il protossido di azoto e ne descrive gli effetti: «provo un senso di piacere che mi attraversa le gambe, il petto, le mani e i piedi»; «i miei sensi sono più acuti, sento di avere una grande forza nei muscoli e sono spinto all’azione». Anche la sua creatività sembra aumentata. Così Davy compone un poema intitolato “Respirando protossido di azoto”, non certo un capolavoro, ma una descrizione in versi delle sensazioni provocate dal gas.
Beddoes pensava che il protossido d’azoto poteva essere il mezzo per controllare il piacere e il dolore, ma Davy si spinge più in là e ipotizza che il gas, grazie alla sua capacità di controllare il dolore, possa essere utilizzato nel corso di operazioni chirurgiche. Sfortunatamente queste osservazioni non furono prese in considerazione fino al 1844, quando, per la prima volta, il protossido d’azoto fu utilizzato come anestetico in sala operatoria. La scarsa considerazione dell’effetto anestetico è riconducibile alla considerazione che all’epoca nessuno si poneva il problema dell’anestesia in chirurgia e probabilmente il dolore era considerato inevitabile se non altro perché segnalava che il paziente era ancora vivo.
Per molti anni invece, il protossido di azoto venne usato solamente in fiere di paese o in salotti privati per, letteralmente, far ridere la gente. Insomma, divenne la droga di moda dell’epoca nonostante gli effetti potenzialmente pericolosi di una inalazione massiccia. Il poeta Robert Southey addirittura scrisse: “Sono sicuro che l’aria del paradiso deve essere questo meraviglioso gas delle delizie”. Tra gli sniffatori da salotto oltre ai già citati Coleridge, Davy, Southey e Tobin, pare si possa annoverare anche Winston Churchill.
Balziamo ora nel Connecticut nell’anno 1844 , proprio in una fiera di paese dove si teneva un’esibizione pubblica degli effetti “esilaranti” del gas, il destino volle che ad assistere in platea all’esibizione fosse presente un dentista, il dottor Horace Wells. Questi notò che un volontario, ancora sotto l’effetto del gas, si ferì ad una gamba. Osservò con stupore che, nonostante la ferita, il malcapitato non avvertì alcun dolore sino alla fine dell’effetto del gas. Il giorno seguente il dottor Wells, avendo intuito il potenziale utilizzo in campo medico del gas esilarante, con l’aiuto dell’organizzatore dello spettacolo e di un altro dentista, eseguì su se stesso la prima estrazione di molare sotto l’effetto anestetico del protossido di azoto, dando un contributo fondamentale alla nascente disciplina dell’anestesia chirurgica. Saltiamo ora di quasi un secolo e andiamo nel 1931. Charlie Goetz era uno studente di chimica all’Università dell’Illinois e assieme a G. Frederick Smith, suo supervisore, cercava di migliorare i metodi di sterilizzazione del latte, per allungarne il tempo di conservazione. Questo problema gli era stato suggerito da Martin Prucha, del dipartimento di tecnologie del latte, che aveva rivoluzionato il modo di distribuire il latte suggerendo l’adozione del cloro, ora di uso comune, come disinfettante dei macchinari e per aver mostrato come il cartone potesse essere utilizzato al posto del vetro per distribuire il latte al consumo. Goetz stava studiando la conservazione del latte mediante anidride carbonica sotto pressione quando si accorse che da una tanica fuoriusciva, da un piccolo foro, della schiuma di latte. “Non sarebbe bello”, si chiese Goetz, “se potessimo farlo con la panna e ottenere in questo modo della panna montata istantanea, invece che montarla faticosamente a mano?”. Subito i due si misero a sperimentare, e videro che l’idea funzionava: sciogliendo CO2 sotto pressione in un contenitore stagno assieme a della panna liquida si formava panna montata non appena si apriva il contenitore. Il motivo è presto detto: l’anidride carbonica sotto pressione si scioglie molto bene in acqua, ed è per questo che viene usata per “gassare” molte popolari bevande. Quando il liquido con la CO2 disciolta viene posto a pressione atmosferica l’anidride carbonica tende a tornare nell’atmosfera, formando le caratteristiche bollicine. La panna montata istantanea era stata inventata! Tuttavia vi era ancora un grave problema: la panna che usciva dal contenitore era inacidita! Come mai? Perchè l’anidride carbonica a contatto con l’acqua forma, in parte, acido carbonico. Un acido debole, ma sufficientemente forte da inacidire la panna irrimediabilmente.
Il gruppo si mise alla ricerca di un gas dalle caratteristiche simili alla CO2 ma che non inacidisse la panna. Pare fu un dentista locale a suggerire a Goetz di provare con il protossido di azoto, l’N2O. “Sei impazzito?”, rispose Smith, “Vuoi forse addormentare tutti?”. Tuttavia l’N2O era perfetta per lo scopo: insapore, di odore leggermente dolciastro, non infiammabile, e con caratteristiche di solubilità in acqua simili alla CO2 e, ancor meglio, solubile nei grassi presenti nella panna.

Ricapitolando, le tappe fondamentali del Protossido d’Azoto sono:
1772: lo scienziato Inglese Joseph Priestley scopre il Protossido d’Azoto
1794: Joseph Priestley pubblica la scoperta del Protossido d’Azoto e di altri gas su “Experiments and Observations on Different Kinds of Air”.
1794: Thomas Beddoes pubblica “Considerations on the Medical Use and on the Production of Factitious Airs” considerato il primo testo in assoluto sulla terapia inalatoria in medicina.
1799: Humphry Davy del Pneumatic Institute di Bristol, Ingilterra, sperimenta le roprietà fisiologice del protossido d’azoto e suoi effetti sulla respirazione. Somministra il gas ai visitatori dell’Istituto e dopo aver visto gli effetti sulle persone ce lo avevano inalato, conia il termine di “gas esilarante”.
1800: Humphrey Davy pubblica il testo “Researches, Chemical and Philosophical: Chiefly Concerning Nitrous Oxide” in cui descrive gli effetti dell’inalazione di protossido d’azoto su se stesso per ottenere un grado di analgesia in una situazione dolorosa di cui soffriva. Le informazioni sugli effetti anestetici del protossido d’azoto non vengono testate ed utilizzate per altri 45 anni.
1800 – 1840: L’uso primario del protossido d’azoto è di tipo ricreativo negli spettacoli pubblici dove il pubblico paga una piccola somma per inalare per un minuto il gas esilarante.
1844: Le proprietà anestetiche del Protossido d’Azoto vengono dimostrate per la prima volta dal dott. Horace Wells, un dentista inglese.
1845: Il dott. Wells organizza una dimostrazione sugli effetti del Protossido d’Azoto alla Harvard Medical School. Sfortunatamente, il paziente a cui era stato estratto un dente percepisce dolore; il pubblico fischia Wells e l’esperimento viene considerato un fallimento. Si dice che il presunto fallimento fosse stato ordito dai cattedratici dell’Harvard School e pare che questa vicenda sancì il declino professionale di Wells ed il suo suicidio nel 1848. Solo 150 anni più tardi il dott. Wells venne riconosciuto come lo “scopritore dell’Anestesia”.
1863: Il Protossido d’Azoto viene utilizzato come anestetico in odontoiatria, soprattutto per gli sforzi di Colton che ha aperto una serie di istituti dentali negli U.S.A. A quei tempi il Protossido d’Azoto veniva somministrato senza ossigeno supplementare.
1868: Nell’arco di 5 anni, Colton e i suoi colleghi anno effettuato 75.000 estrazioni utilizzando Protossido d’Azoto.
1880: L’uso dell’anestesia (cloroformio, etere, protossido d’azoto) entra regolarmente nelle sale operatorie e sale parto.1931: Viene inventata la panna montata istantanea ed il protossido d’azoto è l’ingrediente fondamentale.
In conclusione il “gas esilarante” è stato attrazione nelle feste e fiere di paese, viene utilizzato nell’industria alimentare e viene utilizzato come anestetico per inalazione. Va ricordato che il “gas esilarante” è stato protagonista anche in alcuni film. Famoso il cortometraggio del 1914 di Charlie Chaplin, intitolato “Laughing gas” - Gas esilaranteo “Charlot, falso dentista”, in cui viene descritto in modo comico l’effetto del protossido d’azoto. Chaplin, assistente dentale (1), si finge dentista e somministra protossido d’azoto ai pazienti dello studio dentistico. Molto galante con le pazienti (2), perde la calma con un paziente che colpisce con un martello in testa per farlo smettere di ridere (3). Altro famoso film in cui il gas esilarante è indiscusso protagonista è “Lasciali ridendo” o “Mal di denti” o “leave ‘em laughing” del 1928 con Stan Laurel (Stanlio) e Oliver Hardy (Ollio). La gag principe è quando Ollio si trova seduto sulla poltrona del dentista (4) al posto di Stanlio che effettivamente ha mal di denti (5) (6). Molto simpatica la scena del dentista in “Arma Letale 4“ con Mel Gibson: per ottenere informazioni da un capo della mafia cinese ricorre al gas esilarante per metterlo a suo agio ma, in modo maldestro, satura l’ambulatorio di protossido d’azoto scatenando una risata generale.
Dott. Savino Cefola
Fonti: Le Scienze Blog; Erowid.org; Corriere.it;


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Il dentista nell’arte figurativa.

La pittura, soprattutto nel 600 e 700, ha trovato frequentemente spunto nel mal di denti. Il mal di denti è sempre stato molto comune, vissuto con molta apprensione, molto temuto e la cui soluzione rimandata il più tardi possibile. Il mal di denti è stato quindi un argomento popolare di facile presa: estremamente doloroso ma non molto grave per la vita, consentiva quasi di riderci su. Fino all’800, se la chirurgia era considerata pratica inferiore della medicina, l’odontoiatria veniva valutata ancor meno: tutto si limitava all’estrazione del dente dolente. Tale pratica era affidata ai “cavadenti”, figure molto simili ai ciarlatani che si spostavano da un paese all’altro in occasione di mercati e sagre e, analogamente ai ciarlatani, spesso si posizionavano su dei palchi rialzati, circondati dalla gente, per esercitare la loro arte. Il povero malcapitato, oltre a dover patire dolori atroci per l’estrazione senza anestesia, era costretto a sottoporsi al giudizio e alle risate delle persone che seguivano con molto interesse e anche divertimento gli interventi dei cavadenti. Va ricordato che molto spesso era il barbiere che lavorava anche da cavadenti e viceversa. Ed è proprio opera di un barbiere, Cintio D’Amato, Il primo libro di odontoiatria in lingua italiana pubblicato a Napoli nel 1632 con il titolo “Prattica nuova et utilissima di tutto quello, ch’al diligente barbiero s’appartiene”.
Volendo fare una cronistoria esaustiva delle rappresentazioni del mondo odontoiatrico nell’arte raffigurativa, includendo anche disegni e manoscritti, si deve risalire al IX-X secolo per ritrovare un disegno a colori che fa parte del Codex Niceta conservato presso la Biblioteca Medicea Laurentiana a Firenze. Nel disegno viene raffigurato un esperto intento a ridurre una lussazione della mascella inferiore con l’aiuto di un assistente che tiene ferma la testa del paziente.

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Un disegno a colori appartenente al trattato di Chirurgia  di Ruggero Frugardo o dei Frugardi (noto sotto il nome di Ruggero di Salerno, Rogerius Salernitanus) abile chirurgo, vissuto nella seconda metà del sec. XII, forse il fondatore della grande scuola chirurgica salernitana. Il disegno mostra un giovane assistente monaco che armeggia con un soffietto per mantenere roventi i ferri per la cauterizzazione che a quei tempi era molto diffusa per il trattamento di alcune patologie dentali.

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Tratto da un manoscritto di Rolando da Parma risalente alla fine del XIII secolo e conservato presso la Biblioteca Casatanense di Roma, troviamo un disegno a colori che mostra una riduzione della lussazione della mascella. Nel disegno l’operatore e il paziente sono donne mentre l’assistente, uomo, tiene in mano un lenzuolo pronto per l’uso.

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Un disegno tratto da un manoscritto tedesco del 1467 conservato presso Landesbibliothek di Stoccarda mostra un esperto l’estrazione di un dente. L’esperto è di aspetto orientale ed è aiutato da un assistente donna che rassicura il paziente tenendogli la mano ed appoggiando la mano sulla sua spalla.

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Del XV secolo anche un disegno contenuto in un famoso libro persiano, Châh Namé (il Libro dei Re) di Abu ‘L Qasim Firdusi (930-1020) conservato presso la Biblioteca Nazionale di Francia. Il disegno ci mostra un esperto mentre effettua un’estrazione ad un paziente disteso. Viene aiutato da due assistenti: uno mantiene vivo il fuoco con un soffietto mentre l’altro porge del fuoco all’esperto per riscaldare i ferri per la cauterizzazione. Si intravede un’altra figura intera sulla destra e alcuni volti sulla sinistra che probabilmente rappresentano dei curiosi spettatori.

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Ancora un’estrazione dentale con l’esperto di fronte al paziente e con l’assistente dietro al paziente per tener ferma la testa. E’ uno dei tanti disegni del famoso Chirurgie di Ilkhani, scritto e illustrato da Charaf-ed-Din intorno al 1465.

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Il “Cavadenti” di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio è sicuramente il dipinto più rappresentativo della pittorica raffigurativa del dentista. L’olio su tela, conservato nella Galleria Palatina del Palazzo Pitti di Firenze, viene datato intorno al 1608 durante il soggiorno a Malta. Il “Cavadenti” del Caravaggio è uno dei dipinti più anomali e controversi dell’artista. Anomalo in quanto il soggetto del dipinto è inusuale per il Caravaggio nel senso che rappresenta una scena di comune vita quotidiana, la cosiddetta pittura di genere che cominciò ad affermarsi nel ’600 in particolare fra gli artisti olandesi. Controverso in quanto ha suscitato in molti critici d’arte diversi dubbi circa l’effettiva paternità del dipinto. Si osserva la tipica rappresentazione realistica delle opere del Caravaggio ma è presente anche un aspetto nuovo per il Caravaggio: l’effetto caricaturale della scena. Sembra quasi una scena di teatro comico con attori che appaiono come macchiette. Il protagonista cavadenti contratto in una smorfia quasi comica che mostra uno sforzo estremo. All’epoca l’estrazione di un dente rappresentava una forma di intrattenimento e di svago ed era consuetudine che le persone assistessero ad episodi cruenti o disgustosi, anche più di un’estrazione di dente. Ecco quindi il gruppo di curiosi che assistono: chi guarda con aria stralunata, chi è intimorito, chi è assorto in contemplazione e l’immancabile bambino, personaggio curioso per eccellenza. E non ultimo il povero paziente che si sottopone a questa specie di tortura. Il Caravaggio sintetizza il culmine della scena con la mano aperta e tesa del malcapitato come per scaricare il dolore lancinante mentre l’altra mano afferra con forza il bracciolo della sedia. La scena viene pervasa da una luce forte e radente, luce che di solito il Caravaggio usava per sottolineare scene ben più importanti: visi di santi, la figura di Cristo o di qualche protagonista della storia sacra. Per finire il tavolo dove troviamo gli oggetti tipici del “dentista” dell’epoca: la brocca d’acqua e l’ampolla d’aceto per disinfettare dopo l’intervento.

E’ di Adriaen van Ostade, pittore olandese, questo dipinto datato verso il 1630 e conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna. In un luogo interno il cavadenti, posizionato dietro il paziente, è in procinto di estrarre un dente e gli è vicino un bambino assistente pronto con un piatto tra le mani. Assiste un personaggio che osserva con attenzione appoggiato su di un lungo bastone. In secondo piano altri osservatori, forse i familiari del paziente.

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Datato nel 1629 l’olio su tavola “The Dentist” di Jan Miense Molenaer, pittore di genere olandese, conservato nel North Carolina Museum of Art (NCMA) di Raleigh. Particolare del dipinto è il rosario stretto in mano dal paziente e la posizione del cavadenti, ergonomicamente non corretta.

Jan Miense Molenaer Dentist

Gerrit van Honthorst (1590-1659) pittore olandese di genere ed è, come molti pittori olandesi chiamati i “Caravagesques del Nord”, un seguace di Caravaggio. Questa sua estrazione dentale è datata intorno al 1622 ed è conservata presso Staatlische Kunstammlungen di Dresda. Nel dipinto si vede l’assistente che tiene una candela per illuminare il campo di lavoro all’esperto posizionato dietro il paziente, mentre i testimoni, molto interessati sono di fronte. Uno di essi è di aiuto nel tener ferma la mano del paziente.

- 04 - Gerrit van Honthorst

Joos van Craesbeck (1608 – circa 1654/1662) è un pittore fiammingo. Il dipinto, conservato in una collezione privata, mostra una scena all’interno di una stanza in cui esercita un barbiere-chirurgo. L’esperto rimane dietro il paziente che è seduto a terra. E’ nell’atto di compiere un’estrazione mentre un’assistente tiene la mano del paziente e, quasi compiaciuto, gli fissa la bocca.

- 05 - Joos van Craesbeck

Splendido disegno ad inchiostro dell’artista olandese Lambert Doomer (1623-1700) conservato al Museum di Oxford. Questo disegno è molto bello ed interessante, non solo per le sue eccezionali qualità artistiche, ma anche e soprattutto per alcune peculiarità nella scena rappresentata: la perfetta posizione ergonomica dell’esperto rispetto al paziente e l’assistente che tiene un pallone, tutti al riparo sotto un ombrellone. Anche qui molti testimoni in parte ad osservare l’esperto ed altri incuriositi dallo spidocchiamento, altro servizio offerto, praticato da una scimmia su un uomo.

- 06 - Lambert Doomer

Del pittore fiammingo Egbert van Heemkerck (1634-1704) questo dipinto conservato presso il Museo di Belle Arti di Gand. La scena è ambientata in uno spazio comune in cui opera un barbiere che in fondo rade la barba ed un chirurgo con il suo paziente in primo piano. Il chirurgo sta pulendo un po’ di sangue dalla guancia del paziente che probabilmente ha subito da poco un’estrazione. Particolari interessanti sono in numero delle figure in totale, ben 17, e le due figure in primo piano sulla sinistra una con la gamba scoperta e l’altro con il braccio sorretto da una fascia, aspetti che testimonierebbero la poliedricità del chirurgo. Alcuni testimoni, come i due bambini in primo piano, sono molto attenti, altri probabilmente attendono il loro turno guardando il lavoro degli esperti ed altri ancora del tutto indifferenti.

- 6B - Egbert van Heemkerck

Un altro dipinto in cui è raffigurato un dentista è del pittore olandese Jan Miense Molenaer, conservato presso Anton Ulrich Museum di Brunswick. L’operatore non ha attrezzi e sembra che simuli un’ipotetica cura dentale. Questo particolare insieme all’aspetto beffardo e complice dell’assistente che afferra il braccio del paziente, lascia intendere che ci si trovi di fronte ad un vero e proprio ciarlatano. Sempre gli immancabili testimoni: tra questi, quasi a rafforzare l’aria fosca e truffaldina della scena, c’è chi è raffigurato nell’attimo in cui ruba un volatile dalla cesta di una signora con le mani giunte che sembra quasi condividere il dolore del povero paziente.

- 07 - Jan Miense Molenaer

Del XIX il dipinto del pittore britannico David Cox, conservato presso la Biblioteca del Wellcome Institute di Londra. L’assistente tiene la testa del paziente mentre il dentista opera. Peculiarità sono la discrezione dei due testimoni fermi sull’uscio della stanza, una brocca rotta sul pavimento ed un cane non randagio per via del collare.

- 08 - David Cox

Datato intorno al 1930 il dipinto realizzato da Edouard Tytgat, facente parte di una collezione privata. L’assistente accanto al paziente che sostiene e sembra tranquillizzare, porta un grembiule e un berretto: il tutto bianco candido come la camicia del dentista. In attesa due persone. Viene raffigurata la poltrona odontoiatrica con il trapano a corda.

- 09 - Edouard Tytgat


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Il giuramento di Ippocrate.

Testo “classico”:

Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. Terrò chi mi ha insegnato quest’ arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest’arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. Sceglierò il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un’ iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l’aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi. Tutto ciò ch’io vedrò e ascolterò nell’esercizio della mia professione, o anche al di fuori della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev’essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell’ arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.

Testo “moderno”
Consapevole dell’ importanza e della solennità dell’ atto che compio e dell’ impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’ uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell’ esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione. Di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d’ urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell’Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; di astenermi dall’accanimento diagnostico e terapeutico.

tratto da Università Magna Grecia di Catanzaro