I dentini da latte o più correttamente denti decidui, cominciano già a formarsi quando il bambino è ancora nella pancia della mamma, circa verso il secondo – terzo mese di gravidanza. Motivo per cui ogni neonato, sin dal primo istante di vita, ha già nelle sue gengive gli abbozzi di quelli che saranno i futuri dentini. Per poterli vedere spuntare, normalmente bisogna aspettare diversi mesi. I primi dentini compaiono, nella maggior parte dei casi, tra il sesto e l’ottavo mese. Ma questa non è una regola rigida. Molto spesso il primo dentino compare in un intervallo di tempo molto più ampio compreso tra i 3/4 mesi per arrivare anche fino al 16° mese. Evidentemente la comparsa precoce dei dentini da latte comporta grossi problemi per la mamma che allatta al seno mentre nella comparsa tardiva si genera tanta apprensione nei genitori.
In entrambi i casi, va ribadito, si tratta di fenomeni del tutto normali. La “sospirata” comparsa dei dentini da latte è un evento normale dello sviluppo e, in genere, non rappresenta un problema per il lattante. Spesso la comparsa dei dentini da latte si accompagna a piccoli “fastidi” che possono essere messi in relazione con lo spuntare dei dentini. Per esempio compare una salivazione abbondante, il lattante ha voglia di mordicchiare tutto quello che gli capita a tiro, spesso si osserva un gonfiore delle gengive ed anche una certa irrequietezza notturna. In genere non c’è una vera e propria sintomatologia dolorosa ma vi può essere una sensazione di “fastidio” di grado variabile che può irritare il lattante.
È opinione diffusa che alla comparsa dei dentini da latte siano legati anche eventi patologici più importanti, quali la febbre, episodi di diarrea e bronchiti. Non è stata, finora, provata alcuna connessione diretta tra questi episodi e la dentizione decidua. Si può però ragionevolmente ipotizzare, tuttavia, che la nascita dei dentini possa rendere il bambino più “sensibile” a infezioni virali respiratorie e gastrointestinali che rappresentano la vera causa dei sintomi descritti sopra.
Alcuni pensano che non è molto importante avere cura dei denti da latte in quanto sono destinati a cadere. Ce non si cariano e che comunque non danno dolore e quindi non vanno curati. Completamente sbagliato! La presenza dei dentini da latte, oltre a permettere al bambino di passare alla dieta mista, sono fondamentali per il corretto accrescimento delle ossa mascellari, e per via del sottile strato di smalto, possono cariarsi molto precocemente e distruggersi velocemente. Ciò comporterà dolore e disagio nella masticazione e quindi una compromissione dell’equilibrio anatomico, funzionale e psichico, con alterazione, in senso negativo, del proprio rapporto con la bocca.
La permuta dei dentini da latte con quelli permanenti comincia normalmente attorno al sesto anno di vita e prosegue fino al dodicesimo: è fin troppo evidente l’importanza di avere cura anche dei denti da latte perché accompagneranno la vita del nostro bambino per un periodo di tempo piuttosto lungo.
Innanzitutto è necessario evitare la diffusa abitudine di dolcificare il succhiotto con zucchero o miele. Anche se usata per calmare il piccolo, determina la formazione di carie assai dolorose sui dentini da latte che si presentano più fragili o possono addirittura spuntare già cariati. In secondo luogo, i dentini dovranno essere puliti con uno spazzolino asciutto. E’ sconsigliato l’uso del dentifricio fino a quando il bambino non sarà in grado di lavarsi i dentini senza ingoiarlo.
Sarebbe opportuno accompagnare precocemente i bambini dal dentista per prevenire ogni tipo di patologia. Le competenze specifiche, un corretto approccio, una attenta osservazione del linguaggio non verbale e la gestione dell’odontofobia ricorrendo possibilmente alla sedazione cosciente, sono tutti strumenti che sicuramente rendono la seduta odontoiatrica un’esperienza affrontabile anche per i bambini in tenera età.
In ultimo ci sarebbe la questione “fluoro”! Alcuni studi asseriscono che la somministrazione di fluoro, condotta “correttamente”, si è dimostrata efficace nel ridurre l’incidenza della carie anche sui denti permanenti, rinforzandone lo smalto e riducendo la formazione della “placca batterica”. Il correttamente virgolettato sta ad indicare che andrebbe valutata bene la quantità di fluoro somministrata e quindi si dovrebbe tener conto del fluoro contenuto nelle acque della zona in cui si vive o di quello contenuto nelle acque minerali, oggi molto diffuse.
Ci sono diversi lavori scientifici che, al contrario, sconsigliano la somministrazione del fluoro e a tutt’oggi non c’è un parere unitario degli studiosi.
Sarebbe opportuno rivolgersi al proprio pediatra o odontoiatra, che, nel caso dovesse propendere per la somministrazione del fluoro, saprà valutare la corretta quantità di fluoro da somministrare e scongiurare quindi un’eccessiva somministrazione di fluoro che produce un accumulo che causa la fluorosi.
Un accettabile compromesso è la somministrazione topica di gel al fluoro.
Mantenere sani i denti da latte, inoltre, è utile per consentire un corretto sviluppo delle arcate dentarie e consentire ai denti permanenti di trovare il giusto spazio quanto spunteranno. Si eviterà così, l’insorgenza di varie malocclusioni. Per questo motivo anche i denti da latte sono importanti, vanno salvaguardati e nel caso, curati.