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Santa Apollonia, protettrice dei dentisti.

Apollonia è stata una martire cristiana, venerata dalla Chiesa cattolica come santa. La tradizione vuole che le furono cavati i denti di bocca e per questo viene considerata patrona dei dentisti, igienisti dentali e odontotecnici. Il suo martirio è riportato dallo storico Eusebio di Cesarea (265-340), che nella sua “Historia Ecclesiastica” scritta nel terzo secolo, trascrive un brano della lettera del vescovo s. Dionigi di Alessandria († 264), indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui si narrano alcuni episodi dei quali era stato testimone.
La storia racconta che la persecuzione dei cristiani iniziò in Egitto, ad Alessandria, sotto il regno dell’imperatore Filippo detto “l’Arabo”. Nell’ultimo anno dell’impero di Filippo l’Arabo (243-249), nonostante che in quel periodo di sei anni, ci fù praticamente una tregua nelle persecuzioni anticristiane, scoppiò nel 248 ad Alessandria d’Egitto una sommossa popolare contro i cristiani, aizzata da un indovino alessandrino. Molti seguaci di Cristo furono flagellati e lapidati e al massacro non sfuggirono nemmeno i più deboli; i pagani entrarono nelle loro case dei cristiani saccheggiando tutto e devastando ogni cosa.
Durante questo furore sanguinario dei pagani, fu presa anche la vergine anziana Apollonia, definita da Eusebio “parthenos presbytès”, che però nell’iconografia sacra, come tutte le sante vergini, è raffigurata in giovane età e le colpirono le mascelle facendole uscire i denti, oppure come la tradizione ha riportato, le furono strappati i denti con una tenaglia. Poi acceso un rogo fuori la città, la minacciarono di gettarcela viva, se non avesse pronunziato insieme a loro parole di empietà contro Dio.
Apollonia chiese di essere lasciata libera un momento e una volta ottenuto ciò, si lanciò rapidamente nel fuoco venendo incenerita. Comunque sin dal primo Medioevo il culto per la martire di Alessandria, si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente; in varie città europee sorsero chiese a lei dedicate, a Roma ne fu edificata una, oggi scomparsa, presso S. Maria in Trastevere; la diffusione del culto fu dovuta anche alla leggenda, simile ad altre sante giovani martiri, di essere figlia di un re che la fece uccidere perché non abiurava la fede cristiana.
Nel Medioevo, riscontrando un mal di denti, divenne normale invocare il suo nome e pregarla per una pronta guarigione. Si cominciò addirittura a credere che le preghiere a lei indirizzate facevano veramente scomparire il dolore. È stata tale la devozione per la santa martire Apollonia, che si moltiplicarono i suoi denti-reliquie miracolosi, venerati dai fedeli e custoditi nelle chiese e oratori sacri dell’Occidente; al punto che papa Pio VI (1775-1799), che era molto rigido su queste forme di culto, fece raccogliere tutti quei denti che si veneravano in Italia, raccolti in un bauletto e pesanti circa tre kg e li fece buttare nel Tevere.
Questo episodio ci aiuta a capire quanta impressione, meraviglia e ammirazione, suscitò il martirio della santa nel mondo cristiano, per i suoi aspetti singolari.
La sua festa sin dall’antichità si celebra il 9 febbraio; santa Apollonia, vergine e martire di Alessandria d’Egitto è invocata in tutti i malanni e dolori dei denti; il suo attributo nell’iconografia è una tenaglia che tiene stretto un dente.
Al giorno d’oggi, questa martire è venerata da tutte le Chiese che riconoscono il culto dei santi. Oltre ad essere la Santità principale di alcune località come Catania, Ariccia, Cantù, Bellaria è anche la patrona ufficiale dei dentisti.

Dott. Savino Cefola

10 Aprile 2024

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